11 settembre alla Misericordia ricordo del Vescovo Ausiliare di Firenze Mons. Antonio Ravagli
Lunedì 11 settembre alle ore 16, presso la Sala del Corpo Generale della Misericordia di Firenze, in Piazza Duomo, a Firenze, nel 35° della morte e nel 110° della nascita, sarà ricordato il Vescovo Ausiliare di Firenze Mons. Antonio Ravagli, Capo di Guardia della Misericordia, Assistente Ecclesiastico Regionale dell’UNITALSI, Segretario della Conferenza Episcopale Toscana.
L’occasione sarà data dalla presentazione del libro Un vescovo fra il Concilio di Trento e il Vaticano II. Antonio Ravagli del giornalista Quinto Cappelli.
Interverranno il Cardinale Giuseppe Betori, Arcicescovo di Firenze e Presidente della Conferenza Episcopale Toscana, il Cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il Vescovo di Faenza-Modigliana Mons. Mario Toso, il Provveditore della Misericordia di Firenze Andrea Ceccherini, il Presidente UNITALSI Toscana Roberto Torelli, l’autore Quinto Cappelli e il nostro Direttore, il giornalista vaticanista Franco Mariani, che è anche Presidente dell’Associazione Firenze Promuove che, assieme all’Arcidiocesi di Firenze, alla Misericordia e all’UNITALSI, organizza l’evento e che modererà anche l’incontro.
Il libro di 582 pagine, illustrato da oltre 400 immagini dell’epoca, ripercorre tutta la vita di questo sacerdote e Vescovo, che a Firenze si fece apprezzare, durante l’episcopato dell’Arcivescovo Benelli, come Vicario Generale e per l’assistenza ai sacerdoti, nonché come direttore del Convitto Ecclesiastico. La sua morte avvenne subito dopo la visita ad limina dei Vescovi Toscani con Papa Giovanni Paolo II.
Ancora oggi Mons. Ravagli viene ricordato per le sue capacità di comunicazione, per la semplicità d’animo e per la cordialità romagnola. Nato a Portico il 14 gennaio 1907 da una famiglia di ortolani che abitava al Mulino di sotto, Antonio Ravagli frequentò le scuole elementari in paese, entrando poi a 11 anni nel seminario di Modigliana e completando gli studi nel seminario maggiore di Firenze, dove si laureò a pieni voti in teologia.
Ordinato sacerdote l’11 agosto 1929 dal vescovo di Modigliana Ruggero Bovelli nella chiesa di Sant’Antonino di Faenza (insieme a Salvatore Baldassarri, poi arcivescovo di Ravenna), celebrò la prima messa solenne nella chiesa parrocchiale di Portico il 15 agosto. Dal 1929 al 1947 fu prima vice rettore e poi rettore del seminario di Modigliana, dove affrontò il difficile periodo della guerra. Nel 1947 fu nominato arciprete di Castrocaro, dove l’11 settembre 1955 fu consacrato vescovo.
Dopo quattro anni come vescovo coadiutore di Larino (Molise), il 25 aprile 1959 tornò a Modigliana come coadiutore del vescovo Massimiliano Massimiliani, cui succedette alla morte il 30 agosto 1960. Nel decennio di episcopato a Modigliana, quando la diocesi era formata da 83 parrocchie, si trovò ad affrontare gravi problemi sociali ed ecclesiali, come lo spopolamento della montagna (da 50mila nel 1950 gli abitanti della diocesi scesero ai 23mila nel 1970), l’attuazione del Concilio e la secolarizzazione. Dal 1968 al 1970 Ravagli fu anche ausiliare e vicario generale di Faenza.
Alle proposte della Santa Sede di accettare la diocesi di Bertinoro e Forlì e poi di Faenza, Ravagli preferì andare a Firenze come ausiliare del cardinale Ermenegildo Florit, poi vicario generale del cardinale Giovanni Benelli e anche segretario della Conferenza episcopale toscana. A Firenze il vescovo romagnolo morì quasi improvvisamente per una broncopolmonite trascurata a soli 74 anni il 13 dicembre 1981, due giorni dopo essere stato ricevuto in udienza da Giovanni Paolo II in Vaticano assieme a tutti i suoi confratelli vescovi toscani per la tradizionale visita ad limina.
Ingresso libero. Per informazioni 328/87.85.360
Mattia Lattanzi
Dal numero 170 – Anno IV del 6/9/2017
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