30 anni fa la visita di Papa Giovanni Paolo II a Firenze Capitale Europea della Cultura (1986)

giovanni-paolo-ii-a-firenze-18-19-ottobre-1986Il 18 e 19 ottobre prossimo ricorre un anniversario particolare per Firenze: il 30° della storica visita alla città, Capitale Europa della Cultura, di Papa San Giovanni Paolo II.

Nessuna cerimonia pubblica è stata organizzata, a livello istituzionale, per ricordare tale evento, a parte l’uscita del libro “Giovanni Paolo II alla Toscana”, del giornalista vaticanista Franco Mariani, edizioni Cavinato Editore e la presentazione dello stesso, giovedì 13 ottobre alle ore 17  alla biblioteca comunale di Villa Bandini in via di Ripoli 118.

All’incontro, oltre all’autore parteciperanno il vice presidente del Consiglio Comunale Massimo Fratini, il Vice Presidente del Quartiere 3 Franco Nutini, e il giornalista Massimo Lucchesi che seguì la visita come inviato dell’Osservatore Romano. Coordinerà il giornalista Antonio Lovascio, direttore dell’ufficio comunicazioni sociali della diocesi.

Papa Giovanni Paolo II giunse in città nel primo pomeriggio di sabato 18 ottobre, proveniente da Fiesole, che aveva visitato la mattina.

Quella di Woityla fu una visita trionfale, come titolò l’Osservatore Romano in prima pagina il 20 ottobre: “Si è delineato un evento”.

A Firenze Giovanni Paolo II incontrò la città in Piazza Signoria sotto la Loggia dei Lanzi; il mondo della cultura in Palazzo Vecchio nel Salone dei Cinquecento; in Duomo il Clero, i religiosi, le religiose e gli operatori parrocchiali, oltre 9mila persone; in Battistero, dove arrivò con ben 15 minuti d’anticipo, i fanciulli; in Arcivescovado le Claustrali; alla Santissima Annunziata i malati; in Santa Croce i giovani; sul Ponte Vecchio gli orafi; in Seminario i Seminaristi; altri fanciulli allo Stadio; a Coverciano gli sportivi; in San Lorenzo il Movimento per la vita e alcuni parlamentari europei del Partito Popolare; e infine, allo stadio, la comunità orante radunata per la celebrazione eucaristica e per la cerimonia di Beatificazione di Maria Teresa della Croce, conosciuta anche come “la Bettina”. L’unica beatificazione presieduta dal Papa in terra di toscana, a cui assistettero oltre 45mila fedeli, e dove cantò un coro formato da 1.700 coristi, sotto la magistrale direzione di Mons. Luigi Sessa. Alcune emittenti televisive cittadine trasmisero i principali eventi in diretta, con un grande sforzo organizzativo.

Ma Firenze è anche la città di Giorgio La Pira, il Sindaco “santo”, con il cui ricordo Giovanni Paolo II aprì la sua seconda giornata ufficiale visitando, alle ore 9 esatte, il Convento di San Marco, dove La Pira visse fino alla sua morte assieme ai Padri Domenicani, e dove erano ad attenderlo il Padre Provinciale Lorenzo Fatichi, il Direttore del Museo Giorgio Bonsanti, e gli ex allievi di La Pira guidati da Fioretta Mazzei.

Un evento, la due giorni fiorentina di Papa Giovanni Paolo II, che fu raccontato da ben 334 giornalisti provenienti da tutto il mondo, e dove, a causa del gran lavoro di accoglienza, una delle impiegate del centro stampa di viale Giannotti dovette ricorrere a cure mediche a causa dello stress.

Fu per Wojtyla una visita impegnativa, tanto che, come disse lui stesso ai giovani radunati sotto il Palazzo Arcivescovile al termine del primo giorno, “il Papa è stanco”.

Tra i 18 discorsi ufficiali e i tanti ufficiosi, sono due quelli che meglio riassumono più di tutti l’evento fiorentino: quello ufficioso con i malati dell’Ospedale Santa Maria Nuova, dove il Papa – come successe anche 20 anni prima con il Beato Papa Paolo VI in visita alla Firenze alluvionata – si fermò, fuori programma, richiamato dal rumore fervente di un Frate Cappuccino, e quello ufficiale con i malati nella Basilica della Santissima Annunziata.

E fu anche una visita che toccò il cuore del Papa, soprattutto quando in Palazzo Vecchio gli fu presentata Lisa Riccioli, la mamma del Sindaco Lando Conti, barbaramente ucciso dalle Brigate Rosse durante un attentato: “So tutto – disse il Papa – ricordo benissimo, penso tanto a voi”;  lasciata la donna però dopo poco il Papa ritornò indietro, con grande sorpresa di tutti, per andare a parlare nuovamente con la signora: “Sono tanto, tanto commosso, non dimenticherò…”, disse il futuro Santo.

Quella a Firenze, Capitale Europea della Cultura, dove il Papa si fermò per 2 giorni, 12 ore e 55 minuti, fu la 62ma visita pastorale in Italia di Wojtyla, la quarta in Toscana.

Riscoprire, dopo 30 anni, quella visita e soprattutto andare a rileggere i discorsi e gli inviti lanciati da Woityla ai Fiorentini è un dovere e una missione per tutti perché, come disse ai giovani radunati in Piazza Santa: “Strappate a questi vostri antenati il segreto della fioritura del bello, del buono, del vero; il mondo abbisogna di uomini e donne che sappiano raccogliere l’eredità di quanti ci hanno preceduti”.

Mattia Lattanzi
Dal numero 128 – Anno III del 5/10/2016