A Firenze apre One Night in Beijing Fusion Bar & Restaurant

Un crocevia di culture e di cucine orientali ma anche un ponte tra il passato, il presente e il futuro di un luogo storico di Firenze.

Questo è One Night in Beijing Fusion Bar & Restaurant.

Il nome si ispira al titolo di una famosa canzone che fonde il canto tradizionale tipico dell’opera cinese con il rock contemporaneo interpretata dagli Shin, gruppo rock in Cina e non solo.

One Night in Beijing narra di una storia d’amore nell’affascinate atmosfera della notte di Pechino. E lo stesso fascino che si ritrova nel locale dove è possibile passare il tempo in relax degustando piatti raffinati o semplicemente bevendo un drink lasciandosi sedurre dallo charme orientale.

Negli anni ’30 dell’Ottocento il pittore Luigi Garibbo prese in affitto dalla Comunità fiorentina il terreno alberato nella piazza di S. Lucia al Prato dove volle costruire nel 1847 un “Panorama” che sarebbe stato sia la sede di mostre di panorami di città italiane, una forma di intrattenimento popolare all’epoca, sia ornamento per la zona.

L’edificio era formato da due ambienti circolari collegati fra di loro e coperti da un lucernario centrale. Nel 1863 venne acquistata dall’intagliatore senese Angelo Barbetti che aprì il suo laboratorio per la produzione di mobili e ebanisteria, attività che lo resero celebre in Italia e all’estero. Da allora l’edificio è conosciuto come Rotonda dei Barbetti.

In seguito l’edificio venne adibito usi tutt’altro che artistici: prima diventò un magazzino poi un maneggio, quindi una concessionaria di automobili, un’agenzia ippica, locali e ristoranti.

Ancora oggi la struttura originaria dell’edificio è ben visibile: dalla struttura in metallo posta sia al piano terra che al primo piano, che sostiene la balconata, al lucernario. Elementi che ben si integrano con gli interni contemporanei di One Night in Beijing e che identificano ogni piano del locale.

Al piano terreno, dove si trova il Sushi Bar & Restaurant i colori dominanti sono il bianco e nero del marmo che riveste il pavimento e parte delle pareti mentre il bianco e l’ocra dei pavimenti del primo piano, dove è situato il ristorante e il bar vero e proprio, ben si mixano con il rame del bancone del bar e delle foglie di loto sul soffitto e con la struttura ottocentesca.

La balconata superiore è illuminata dai giochi di luce sui tessuti dei divani.

La seconda sala del ristorante è stata lasciata intatta giocando sui toni del bianco dei tavoli e delle sedie e del legno chiaro del parquet. Anche qui si ritrovano i dettagli dell’edificio ottocentesco: le quattro pedane laterali, una sorte di nicchie abbellite dalla boiserie in legno del soffitto e limitate da ringhiere in ferro battuto, e il lucernario centrale.

I dettagli orientali sono stati inseriti con leggerezza ben amalgamandosi con la contemporaneità dei rivestimenti e dell’arredo e con i richiami antichi della struttura. Si riconoscono nei mosaici che abbelliscono la scala che porta al secondo piano e nella parte centrale della balconata.

Questa, infatti, l’unico vero angolo dal sapore orientale con divani e poltrone che riportano sul tessuto il drago, uno dei simboli della cultura orientale, e da cui si può godere di un’ampia visuale sulla sala sottostante ma anche sulle foglie di loto che decorano il soffitto.

 La cucina orientale è considerata una delle più fantasiose e raffinate del mondo per la quale non solo è fondamentale soddisfare il palato, ma anche la vista e l’olfatto. Importante la combinazione dei vari elementi: i 5 sapori fondamentali – acido, piccante, amaro, dolce, salato – le 6 gradazioni del gusto – fresco, fragrante, profumato, fermentato, grasso, forte – le 4 consistenze – fondente, croccante, secco, morbido – e naturalmente il colore e la presentazione dei piatti.

Sotto la regia sapiente di Sun Li Wei, chef di origine cinese ma che vive a Vienna da quando era bambino e dove ha aperto il suo ristorante Küche 18, One Night in Beijing Fusion Bar & Restaurant propone una cucina orientale che si ispira a quella della tradizione cinese, giapponese, vietnamita e thailandese ma i cui piatti sono sapientemente reinventati in stile contemporaneo per soddisfare una clientela sia italiana  che orientale e internazionale.

Piatti che rispettano la stagionalità, la freschezza e la qualità delle materie prime, realizzati con abbinamenti talvolta sorprendenti e estremamente curati nella presentazione.

Una cucina fusion proprio perché gli chef provengono da differenti regioni e i loro piatti sono un sapiente mix di tradizione e innovazione. Come, ad esempio, le vongole sake (vongole veraci cotte in un pentolino con il sake), l’anatra con mango (anatra con mango fresco e salsa di mango) oppure i gamberi long jing (gamberi cotti con tè long jing in brodo di pollo).

Interessanti anche le proposte del Sushi Restaurant dove anche i piatti tipici come gli uramaki, i nigiri, i sashimi i sushi gunkan sono proposti con ingredienti nuovi.

Da non perderei carpacci di carne e di pesce come il carpaccio di manzo e uova di quaglia oppure la tartare di gambero rosso di Mazara con fondo di avocado in salsa di tartare mentre tra gli uramaki hot salmon, roll di riso con tartare di salmone, maionese della casa, cipolline e ricoperto con salmone flambè, oppure il vegetariano, avocado, mango e alghe con salsa di mango e granella di pistacchi.

Sempre nel segno della continuità della passata attività gastronomica, nel ristorante è presente la griglia sia per cucinare il pesce che la bistecca di ottima qualità per soddisfare soprattutto la clientela internazionale.

Completa l’offerta i vari tipi di pane e di pasta fatta in casa dalla brigata di cucina.

Il menu comprende anche piatti vegetariani, vegani, per celiaci o altri tipi di allergie alimentari.

A pranzo il ristorante offre un menu fisso che comprende un primo, un secondo, una zuppa e l’insalata mista da scegliere fra alcune proposte in menu anche del Sushi Restaurant.

Per la cena, invece, si cena à la carte.

Interessante anche la carta dei vini che comprende circa 45 etichette tra vini toscani, italiani e esteri.

La selezione comprende vini rossi, bianchi, rosé e bollicine italiane e francesi prodotti da aziende vitivinicole più blasonate e conosciute senza dimenticare alcune proposte con un buon rapporto qualità – prezzo. Una carta in continuo divenire per un sempre migliore abbinamento con i piatti e la loro stagionalità.

Il cocktail bar invece propone un’ampia selezione di drink per ogni momento della giornata.

Una proposta ricca dove accanto ai cocktail più tradizionali si trovano anche quelli di ispirazione orientale per scoprire i sapori e i profumi d’oriente grazie alla presenza di spezie tipiche come lo sciroppo di Sichuan, lo zafferano oppure lo zenzero. Il bartender è Fabio Graffi, alle spalle una lunga esperienza nei locali della nightlife fiorentina, creatore dei cocktail di ispirazione orientale. Tutti i drink possono essere accompagnati da una selezione di assaggi à la carte per un aperitivo, un pasto veloce oppure il dopocena.

Intervista di Franco Mariani.
Riprese video di Mauro Pocci.

Franco Mariani
Dal numero 183 – Anno IV del 6/12/2017

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