A Palazzo Strozzi “Nascita di una Nazione” tra Guttuso Fontana e Schifano fino al 22 luglio
La storia del Palazzo Strozzi è singolare: nel 1907 Piero Strozzi muore senza lasciar eredi tanto che nel 1937 lo stesso Palazzo passava all’Istituto Nazionale delle Assicurazioni (INA) per poi essere ceduto nel 1999 all’Istituto Nazionale delle Assicurazioni allo Stato Italiano.
Al momento attuale può vantare la storica presenza del Gabinetto G. P. Vieusseux, dell’Istituto di Studi sul Rinascimento (ambedue dal 1940), dell’Istituto di Studi Umanistici e della Fondazione Palazzo Strozzi che fino al 22 luglio ha organizzato la mostra “Nascita di una nazione”, per riflettere, attraverso opere di artisti, su politica e società di una Italia che stava uscendo dalla guerra con la voglia di risorgere dalle macerie, dai profondi dolori, dalle lacerazioni provocati dal conflitto, dal 1948, anno del boom economico, al 1968, l’anno della contestazione giovanile e non solo.
Sono esposte opere sia realistiche che astratte, dell’arte informale e quelle che pioneristiche affrontano sperimentazioni su immagini gesti e figure della pop art in giustapposizione con le esperienze della pittura monocroma fino ai nuovi linguaggi dell’Arte Povera e dell’Arte Concettuale: Renato Guttuso, Lucio Fontana, Alberto Burri, Emilio Vedova, Enrico Castellani, Piero Manzoni, Mario Schifano, Mario Merz e Michelangelo Pistoletto.
L’esposizione, a cura di Luca Massimo Barbero, si inserisce nel progetto Palazzo Strozzi nato per offrire a tutti, dai piccoli ai grandi, la possibilità di fare esperienze coinvolgenti e stimolanti: sperimentare nuove modalità per rapportarsi all’arte, e per questo nascono visite guidate, ma anche laboratori e progetti di accessibilità, attività per le scuole e per le famiglie.
Tutti progetti resi possibili da una rete di collaborazioni con musei e istituzioni del territorio che si concretizza con il “fuorimostra” di “Nascita di una Nazione”, itinerario tra luoghi di Firenze e della Toscana allo scopo di valorizzare mete e beni del territorio, pubblicato in formato digitale e cartaceo.
Al progetto si affiancano presentazioni delle mostre e laboratori per famiglie in collaborazione con la Biblioteca delle Oblate e altre biblioteche cittadine che ospiteranno conferenze di approfondimento e un ciclo di attività per famiglie con bambini dai 5 ai 10 anni dal titolo “Prendi parte all’arte”, un’occasione per riflettere su tecniche e linguaggi dell’arte.
Anche questa volta l’interessante proposta di un ciclo di proiezioni al Cinema Odeon di maestri del cinema italiano come Luchino Visconti, Elio Petri, Michelangelo Antonioni e Pierpaolo Pasolini, i quali attraverso i loro film hanno saputo raccontare caratteri, contraddizioni e visioni dell’Italia tra gli anni Cinquanta e Sessanta.
Più che una mostra, un pretesto per prendere consapevolezza di una storia contemporanea che troppo spesso ha una funzione di cenerentola all’interno dell’istruzione di ogni ordine e grado, e prendere consapevolezza e riflettere sull’eterno dilemma tra adesione e provocazione, tra aderenza e denuncia al potere del momento storico, consapevoli che non è abbassando la schiena che potremo progredire, bensì inserendo la saggezza del dubbio della critica; nessuno e nessun sistema è perfetto, tutti anelanti al cambiamento per una giustizia per azione e non per fede che passa da conoscenza e consapevolezza verso la libertà. Insieme si può!
Carmelina Rotundo
Dal numero 202 – Anno V del 2/5/2018
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