A restauro i Putti di della Robbia dell’Ist. degli Innocenti
Sono iniziate lunedì scorso, 11 maggio, le operazioni di smontaggio di 6 dei 10 Putti di Andrea della Robbia, collocati dal 1487 sulla facciata dell’Istituto degli Innocenti di Firenze.
Il restauro di quello che da sempre è il simbolo nel mondo dell’Istituto sarà eseguito dall’Opificio delle Pietre Dure e avverrà in due fasi: la prima dall’11 al 15 maggio e la seconda in autunno.
Dopo accurate verifiche nei mesi scorsi è emersa la necessità di un intervento importante di restauro che è stato inserito nei lavori di riqualificazione del complesso monumentale il cui progetto originario porta la firma di Filippo Brunelleschi.
“L’operazione che da due anni stiamo portando avanti per dar vita al nuovo Museo degli Innocenti ha messo in evidenza tutta una serie di necessità di restauri che l’Istituto ha deciso di realizzare e che interesserà, nei prossimi mesi, anche il loggiato e i lapidei dei cortili – spiega la presidente dell’Istituto degli Innocenti Alessandra Maggi – L’Istituto ha un inestimabile patrimonio storico artistico, ed è esso stesso un’opera d’arte che appartiene a Firenze e al Paese intero. Nel corso degli ultimi anni sono state ben 23 le opere d’arte dell’Istituto ‘adottate’ da cittadini, imprese, associazioni e istituzioni, grazie ai quali è stato possibile restaurarle e che saranno collocate nel nuovo Museo, e preziosi non solo dal punto di vista storico artistico, ma anche per quello che rappresentano, sono i 10 Putti di Andrea della Robbia che speriamo qualcuno desideri ‘adottare’ “.
Sei dei 10 Putti, realizzati prima del 1487 – anno del loro collocamento in facciata – verranno subito rimossi e raggiungeranno quello già in fase di restauro all’Opificio e prelevato a ottobre. I rimanenti 3 putti di Andrea della Robbia saranno restaurati a partire dal prossimo autunno.
Ciascun tondo presente nella facciata accoglie un putto in fasce leggermente diverso: sette bambini sono completamente fasciati dal torace alle caviglie mentre altri due hanno le fasciature che si slegano al di sotto della vita o delle ginocchia.
Solo un bambino, il settimo da sinistra dei Putti di della Robbia, mostra le fasce slegate e cadenti: è l’unico con i piedi liberi.
I 4 Putti realizzati nel 1838 dalla manifattura Ginori e posti alle due estremità della facciata non saranno oggetto per ora di intervento.
L’ultimo intervento di manutenzione che ha coinvolto anche i Putti è stato ad opera dell’architetto Guido Morozzi all’interno degli imponenti lavori di restauro del complesso monumentale dell’Istituto e realizzati tra il 1966 e il 1970, all’indomani dell’alluvione, mentre l’ultimo smontaggio delle sculture dei della Robbia risulta essere avvenuto durante la seconda guerra mondiale per difenderli dal fuoco nemico.
Nicola Nuti
Dal numero 64 – Anno II del 13/05/2015
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