ACASAMIA, l’appartamento per disabili intellettivi
Il progetto di accoglienza e assistenza residenziale ACASAMIA della Misericordia di Firenze consente ai disabili intellettivi di passare dalla condizione di bambino accudito a quella di persona capace di una vita adulta e inserita in un proprio contesto esistenziale, differente da quello della famiglia di origine, e viene incontro alle richieste dei familiari dei disabili stessi e delle associazioni di riferimento di garantire un futuro dignitoso e il più possibile inclusivo per i loro cari.
Secondo i dati ISTAT del 2012 circa 85.000 persone disabili dai 6 ai 64 anni vivono in presidi residenziali socio-assistenziali; 69.000 sono di un’età compresa tra i 18 e i 65 anni; 16.000 sono di età compresa dai 6 ai 18 anni; 529.000 persone disabili dai 18 ai 64 anni vivono in famiglia.
Gli obiettivi del progetto sono l’incremento della qualità della vita dei disabili, ai quali è proposta una situazione abitativa personalizzata a carattere familiare, l’incremento delle autonomie personali, domestiche e delle abilità integranti, la presa in carico globale dei disabili, sia sul piano fisico che psichico, all’interno di situazioni di vita in grado di rappresentare una residenza emotiva stabilizzante, l’acquisizione di competenze di gruppo (tolleranza della frustrazione, individuazione di strategie di mediazione, esperienze di cooperazione e appartenenza) e l’interruzione di vissuti di precarietà e provvisorietà, sia sul piano abitativo che esistenziale.
La struttura della Misericordia che accoglierà gli ospiti è un appartamento che si trova nel quartiere Vingone a Scandicci, composto da 3 camere, 2 bagni, una cucina, un refettorio, un soggiorno e una lavanderia, che può ospitare fino a 6 persone di ogni età con disabilità intellettiva, associata a patologie neuromotorie o psichiatriche, preferibilmente autonome nella gestione dell’igiene personale e negli spostamenti sul territorio.
“Spesso il disabile adulto è costretto a vivere con i genitori per diversi motivi – spiega Andrea Ceccherini, Provveditore della Misericordia di Firenze – il tipo di disabilità che non permette la realizzazione di una vita autonoma, la carenza di servizi di aiuto personale per superare problemi di non autosufficienza per i disabili socialmente integrati, la non fruibilità di alloggi adeguati a questo tipo di utenza. La programmazione di un progetto di residenzialità come ACASAMIA permette in molti casi l’opportunità di esperire vissuti di socializzazione più completa e di stimolare risorse latenti per collocarsi ad un livello di maggiore autonomia personale e di vita indipendente”.
Attualmente il ricorso a soluzioni residenziali alternativi da parte della famiglia è fortemente legata alla logica dell’emergenza in base alle loro esigenze come il bisogno di soluzioni residenziali permanenti che garantiscano l’accudimento del proprio figlio quando verranno a mancare o il bisogno di soluzioni residenziali di emergenza, legato a momenti di particolare difficoltà per la famiglia come una malattia grave in cui è necessario un distacco temporaneo del disabile.
“La letteratura scientifica recente sottolinea la necessità di pensare alla vita indipendente della persona con disabilità intellettiva non come ad una soluzione per la mancanza del supporto organizzativo familiare originario – spiega Leandro Lombardi, direttore della Fondazione San Sebastiano Misericordia di Firenze – ma alla possibilità di realizzare una vita adulta che garantisca lo sviluppo massimo della sua personalità ed un inserimento sociale il più attivo e partecipato possibile. Servizi residenziali orientati all’inclusione e al favorire la vita indipendente, come gli appartamenti assistiti, offrono maggiori opportunità per le persone con disabilità intellettiva di sviluppare specifiche abilità di scelta, l’acquisizione di comportamenti adattivi e di migliorare la qualità di vita”.
Verranno programmati dei piani educativi individuali finalizzati al raggiungimento di obiettivi specifici quali la cura di sé, dello spazio personale o condiviso, l’incremento o mantenimento delle competenze abitative e delle abilità integranti. Sono previsti gruppi di auto-aiuto con la presenza dello psicologo, attività ricreative di gruppo, colloqui individuali con lo psicologo della cooperativa e colloqui degli operatori di riferimento con i familiari dei singoli ospiti e con i referenti dei Servizi inviati.
Durante il giorno l’educatore avrà il compito di aiutare gli ospiti nella preparazione dei pasti principali, nella pulizia delle stoviglie e degli ambienti e nella gestione del tempo libero.
Nel resto della giornata e la notte sarà in servizio un OSA per la sorveglianza e il sostegno nelle attività di igiene personali. Per la tutela sanitaria gli ospiti saranno in carico ai servizi territoriali.
La definizione del progetto individuale del paziente e l’individuazione dei referenti tecnici (assistente sociale e psichiatra o fisiatra o neurologo) rappresenta un prerequisito per l’ammissione.
ACASAMIA è un progetto gestito dalla Fondazione San Sebastiano della Misericordia Firenze e Centro Vittoria cooperativa sociale.
All’inaugurazione erano presenti Andrea Ceccherini, Provveditore della Misericordia di Firenze, Sandro Fallani, Sindaco di Scandicci, Elena Capitani, assessore alle Politiche sociali del Comune di Scandicci, Enrico Panzi Presidente della Società della Salute Nord-Ovest e Vice sindaco di Calenzano, Marco Brintazzoli, delegato dal vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi, Simone Naldoni, consigliere regionale PD, Franco Sirianni, dirigente ASL responsabile della psichiatria della zona nord-ovest, Riccardo Gaspari, dirigente ASL responsabile del distretto sanitario della zona nord-ovest e Anna Augusta Alimenti, dirigente ASL responsabile dell’Unità funzionale di riabilitazione della zona nord-ovest.
Nicola Nuti
Dal numero 60 – Anno II del 15/04/2015
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