Addio al Sindaco Giorgio Morales,l’ultimo vero Sindaco di Firenze
Si è spento in ospedale, a 88 anni, dove era ricoverato a causa di una polmonite, l’ex Sindaco di Firenze Giorgio Morales, l’ultimo vero Sindaco, in quanto dopo di lui la città non ha avuto più un primo cittadino all’altezza della situazione, e ed è per questo che al funerale, nella Basilica di Santo Spirito c’è stato l’omaggio della città e del mondo politico alla lungimiranza e alla grande cultura di Giorgio Morales.
“Morales – ricorda Nardella – era stato impegnato a lungo nelle istituzioni cittadine, prima come consigliere comunale e assessore, poi come sindaco dal 1989 al 1995, poi ancora consigliere e infine difensore civico della Toscana. Lascia un vuoto in tutti coloro che lo hanno conosciuto e stimato e in chi ha voluto e vuole bene alla nostra città. Alla famiglia giunga il più sincero cordoglio mio personale e dell’amministrazione”.
“Con la scomparsa di Morales – ha evidenziato il Presidente del Consiglio comunale Luca Milani – perdiamo un importante amministratore, scrupoloso ed attento alle vicende che hanno interessato la nostra città. Sindaco dal 1989 al 1995 ha attraversato un periodo politico travagliato mettendosi sempre al servizio della comunità. È stato anche semplice consigliere comunale dal 1995 al 1999 continuando sempre a dare il suo importante contributo per l’amministrazione di Firenze”.
“Una vita piena di soddisfazioni sia personali che politiche. Oggi tantissime persone si sono date appuntamento in Santo Spirito, nel rispetto delle regole per il contenimento del Covid, per l’ultimo saluto a Giorgio Morales. Presenti gli amici di sempre – ha sottolineato la vice presidente del Consiglio comunale Maria Federica Giuliani – e i compagni di partito, persone comuni, le istituzioni tutte rappresentate con il Sindaco Dario Nardella e il Presidente della Regione Eugenio Giani. Un ultimo saluto pieno d’affetto e di gratitudine per Giorgio Morales, sindaco in anni difficili, dove la politica viveva la fine della prima Repubblica e vedeva il nascere la seconda, dove le bombe anche a Firenze portavano dolore e minavano lo Stato, attaccando la sua parte più bella nella strage dei Georgofili. Accanto a Silvia e Nicola, i suoi figli, a Elena e Cosimo, gli adorati nipoti, alla moglie Silvana, noi tutti stretti in un abbraccio orgoglioso pieno di affetto. A lui la nostra gratitudine per averci trasmesso la passione politica, il rispetto delle istituzioni e della cosa pubblica attraverso le sue parole sempre misurate, la sua azione amministrativa integerrima, la corrispondenza e la trasparenze fra il dire e l’agire”.
“Una perdita gravissima, che mi riempie di dolore e di amarezza. Con Giorgio Morales se ne va un pezzo della nostra migliore storia politica e amministrativa. Un grande uomo e una figura istituzionale che ha lasciato il segno nella città di Firenze e nella Toscana”, queste le parole del Governatore della Toscana Eugenio Giani, che fu chiamato da Morales in Giunta come Assessore al traffico.
“Il dolore è affiancato all’orgoglio per essergli stato vicino dal punto di vista politico e umano – ha proseguito Giani – E’ stato lui il primo a credere in me ancora inesperto e affidarmi un ruolo di grande responsabilità chiamandomi in giunta nel ‘93 come assessore alle infrastrutture e alla mobilità. Insieme a lui ho vissuto quella mia esperienza sentendo il conforto, quasi paterno, e il sostegno della sua grandissima stima nei miei confronti. Con lui ho condiviso tutta l’esperienza socialista; Morales era arrivato al partito dopo il suo impegno nel mondo laico e progressista che lo aveva portato nei movimenti che si ispiravano al socialismo liberale dei fratelli Rosselli. Abbiamo quindi condiviso l’esperienza dei socialisti della sinistra che si rifaceva a Riccardo Lombardi”.
“A lui dobbiamo l’impegno straordinario nella trasformazione che caratterizzò il passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica – prosegue Giani - Ricordo le burrascose riunioni di quei momenti nelle quali lui sempre con rigore, visione strategica e determinazione portava avanti passaggi fondamentali: il Piano regolatore di Firenze del ‘92 e ‘93 con l’approvazione del piano di recupero che oggi vede il Palazzo di Giustizia, il decentramento delle tre facoltà a Novoli. E’ di allora la scelta della realizzazione del parco di San Donato. E’ con lui che, quando ero assessore alla mobilità, facemmo la scelta di rinunciare al progetto di metropolitana, troppo costoso, e passare alla tranvia di cui elaborammo il primo progetto Firenze – Scandicci che poi il Governo finanziò”.
“Nel ‘95 Morales interruppe la sua esperienza politica e amministrativa e con grande dignità tornò a esser dirigente in Regione Toscana, in quella Regione per la quale era stato tra i protagonisti e ispiratori dello Statuto, la sua prima stagione, nel 1970, insieme a Elio Gabbuggiani e Romano Fantappiè. Non ho mai interrotto i miei colloqui e i rapporti di vicinanza con lui – conclude Giani – grazie a un legame franco e stretto che mi ha portato a sentirlo fino a pochi giorni fa. Lo ricorderemo come è doveroso con inziative adeguate che organizzerò quanto prima”.
Addio Giorgio, amico e primo Sindaco a credere in me…
Franco Mariani
Dal numero 320 – Anno VII del 2/12/2020
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