Al via il restauro della Loggia del Pesce
La Loggia del Pesce è una loggia di Firenze collocata in piazza dei Ciompi.
Anticamente la sua collocazione era nella piazza del Mercato Vecchio, nel sito dell’odierna piazza della Repubblica, e si trovava esattamente sul lato ovest, dove oggi si trovano i portici dal lato del Caffè Gambrinus.
La loggia fu eretta tra l’agosto del 1568 e il settembre del 1569.
Nel 1699 questa antica loggia fu accresciuta di un’arcata per ogni lato per volere di Cosimo III e a spese del Magistrato della Grascia, che soprintendeva alla vendita dei generi alimentari a Firenze.
Durante il cosiddetto risanamento di Firenze, verso il 1885-1895 venne smantellata e si cercò di recuperare le parti meglio conservate della struttura, in previsione di una sua ricostruzione, parti che (stemmi, tondi con i pesci, capitelli, ecc.), grazie a Guido Carocci, furono depositate presso il Museo di San Marco.
Solo nel 1955 il Comitato per l’estetica cittadina, con i fondi della Cassa di Risparmio di Firenze, si decise di ricostruirla sotto la direzione dell’ingegnere Giulio Cesare Lensi Orlandi Cardini.
La loggia si presenta costituita da una doppia fila di nove arcate su pilastri, alle testate e al centro, e colonne d’ordine toscano, e coperta da una successione di voltine a calotta.
La sua ariosa spazialità è dovuta all’uso di tiranti che bilanciano le spinte laterali degli archi senza bisogno di contrafforti esterni.
Le campate angolari e quella centrale sono sorrette da pilastri in pietra serena, mentre le altre poggiano su colonne dello stesso materiale.
Le facciate sono decorate con tondi raffiguranti diversi specie di pesci, collocati nei pennacchi degli archi, su modello degli antichi.
Otto medaglioni per lato ricordano il mare, la pesca e le attività correlate, in sintonia con la funzione originaria della loggia.
Quattro stemmi decorano gli angoli, mentre al centro un cartiglio ricorda la commissione granducale della loggia stessa.
I lavori del restauro costeranno 120 mila euro e dureranno alcuni mesi
I lavori si rendono necessari a causa della perdita di pezzi di intonaco del tavolato che ha ceduto in alcuni punti a causa di consistenti infiltrazioni di acque piovane.
I lavori prevedono di ripristinare gli elementi di copertura in cotto del tavolato di sostegno, il ripristino e il consolidamento delle zone che presentano distacchi di intonaco, e il recupero delle di sconnessioni presenti nella pavimentazione e nei gradoni perimetrali.
Mattia Lattanzi
Dal numero 1 – Anno I del 15/01/2014
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