Calcio fiorentino. Storia, arte e memorie dell’antico gioco dalle origini ad oggi raccontate da Luciano Artusi
Luciano Artusi, per i fiorentini da sempre l’anima e il cuore del Calcio Storico Fiorentino e del Corteo della Repubblica di Firenze, come ultimo atto d’amore verso “il figlio” acquisito da fiorentino, e di cui per 55 anni è stato il direttore, ha pubblicato, dopo il suo pensionamento, un nuovo libro sul Calcio Storico, “Calcio fiorentino. Storia, arte e memorie dell’antico gioco dalle origini ad oggi”, 25 euro, 256 pagine, per i caratteri della casa editrice Scribo.
Dal 1970, quando Artusi ha pubblicato il suo primo libro, non si contano i libri da lui dedicati al Calcio Storico, tutti tesi a far conoscere, non solo la storia del gioco, ma anche la storia della città, soprattutto all’estero, visto che di questo ultimo lavoro esiste anche una versione inglese.
I libri di Artusi sono preziosi per documentare questo aspetto della vita dei fiorentini, i cui animi si riscaldano ad ogni mese di giugno, quando si gioca il torneo tra Azzurri, Bianchi, Rossi, Verdi; anche perché è solo dal 1931 che si hanno libri specifici sul Calcio Storico.
Il primo fu quello dell’architetto Alfredo Lenzi pubblicato con l’editore Rinascimento del libro, seguito dai tantissimi scritti da Luciano Artusi.
Quest’ultimo libro di Luciano è il racconto della storia, dell’arte e delle memorie dell’antico gioco dalle origini a oggi, attraverso i ricordi personali e le ricerche fatte da Artusi, perché il Calcio Storico è “espressione di quei vissuti, di quei saperi che connotano la nostra città, il nostro carattere, il nostro modo di vivere”.
Un volume anche da collezione grazie alle artistiche e preziose foto di Giuseppe Sabella.
Come ricordo anche nel mio prossimo libro su l’Alluvione del 1966, anche il magazzino del Corteo Storico della Repubblica, che all’epoca si trovava in Piazza Santa Croce, fu completamente allagato. Un episodio di cui Luciano non aveva mai scritto, ma che è ora ha deciso di fissare su carta proprio scrivendo questo libro, e ricordando chi con lui contribui al salvataggio dal fango: “Non ne avevo mai scritto prima d’ora pur avendone un ricordo vivo – ha detto Artusi – la prima cosa che salvammo erano armi e armature, altrimenti non avremmo più potuto sfilare. Scavammo nel fango per giorni e ritrovammo tutto, non un pugnale andò perduto”.
Anche le insegne andarono perse ma furono rifatte. sulla base di alcuni schizzi frutto delle ricerche fatte qualche anno prima dallo stesso Artusi, affidandole alle mani preziose ed esperte delle Monache di Rosano che li cucirono ex novo.
Un altro aspetto importante del libro è anche la pubblicazione integrale dello Statuto e dei Regolamenti, che chiudono il voluminoso libro.
Come ricorda Artusi il Sindaco Piero Bargellini, anche lui noto autore sulla fiorentinità, parlando del Calcio Storico disse: “l’aggrovigliamento dei corpi muscolari, ricorda certe composizioni michelangiolesche, non è uno sport, fine a se stesso, un divertimento, un gioco per il gioco, ma un vero e proprio esercizio da campo”.
E se è vero che, come scrive Luciano che è “l’attaccamento alla maglia e al colore la molla che fa scendere in campo i calcianti sul sabbione di Santa Croce”, lo stesso colore, che sia Azzurro, Bianco, Rosso, Verde, agita e coinvolge tutti i fiorentini attaccati alla loro città e alle loro tradizioni.
Consigliamo vivamente la lettura del libro di Luciano Artusi, soprattutto da coloro che si riscaldano ogni mese di giugno.
Franco Mariani
Dal numero 119 – Anno III del 6/7/2016
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