Calcio storico: giocata la Partita dell’Assedio

Calcio Storico Fiorentino 2014 -foto giornalista Franco Mariani  (32)Il 17 febbraio del 1530 Piazza Santa Croce a Firenze divenne teatro di una delle più importanti sfide lanciate dalla Repubblica Fiorentina all’imperatore Carlo V, quando la popolazione assediata da molti mesi dalle truppe imperiali, si cimentò in una partita di calcio, dando l’impressione di non considerare l’esercito dell’Impero degno di attenzione.

Il Comune di Firenze in collaborazione con l’Associazione 50 minuti e il Calcio Storico Fiorentino, segna questa data come la vera rievocazione storica alla quale si riferiscono le gesta dell’istituzione storica del Giuoco del Calcio fiorentino.

“È la partita dell’orgoglio dei fiorentini – ha spiegato il Presidente del Calcio Storico Fiorentino Michele Pierguidi – e la festa di Firenze. La partita di martedì 17 febbraio è il primo atto del 2015 del Calcio Storico, una stagione decisiva per tutto il movimento”.

È la partita, quella denominata dell’Assedio, presa come punto di riferimento per le manifestazioni storiche cittadine, per il Corteo Storico della Repubblica Fiorentina e per ogni riferimento storico rievocativo ufficiale della città di Firenze.

Quando nel lontano 4 maggio 1930 vennero ripristinate le tradizioni e le feste popolari in Toscana, il Giuoco del Calcio si fece strada come rievocazione storica per il piacere dei fiorentini e dei forestieri.

L’impostazione fu quella di ricercare in quella famosissima partita il punto d’unione, per impostare la tradizione popolare cittadina, (non quindi i Medici e le loro imposizioni ducali e granducali) al periodo repubblicano unico e vera fonte di libertà popolare.

Con questa bella iniziativa delle Vecchie Glorie del Calcio Storico Fiorentino inizia quindi un vero percorso che riporta le vere tradizioni popolari alla ribalta della città e dei fiorentini.

Il 17 febbraio 2015, dopo 485 anni da quella gloriosa giornata, in Piazza Santa Croce si è giocata una partita rievocativa nell’ambientazione storica di allora.

Sono state erette palizzate di legno, poste a terra balle di fieno e di paglia a protezione dei limiti del campo, ed è stata distesa in tutta la piazza la sabbia necessaria a formare un campo di Calcio Fiorentino.

54 Calcianti, 2 Capitani, 2 Alfieri, 4 Spugnaioli, sono scesi in campo, Bianchi contro Verdi come vuole la tradizione e come fu descritto da Benedetto Varchi nelle sue Istorie Fiorentine.

Per l’occasione, i Calcianti delle Vecchie Glorie che sono scesi in campo sono stati ribattezzati con i nomi di personaggi fiorentini dell’epoca suddivisi nelle due squadre.

Squadra Bianca
Capitano: Gherardo conte della Gherardesca
Alfiere: Barbarossa de’ Bartoli
Spugnaioli: Mariano da Montemaggio, Jacopo Micceri
Calcianti: Morticino degli Antinori, Giovanni Nerli, Alamanno de’ Pazzi, Giovanni de’ Bardi, Giovanni Ricasoli, Alamanno Alamanni, Goro da Montebenichi, Filippo Arrighetti, Vincenzo Maria Capponi, Antonio Rabatti, Filippo del Nero, Tommaso Soderini, Lorenzo di Castiglione, Filippo Guadagni, Enrico principe di Condé, Giordano Martelli, Ceseri Borboni, Napoleone Orsini, Jacopo Giocondi, Tullio Guerriero, Tommaso Rinuccini, Ottaviano Conti, Tommaso Ghelandi, Averardo Salviati, Giovanni Francesco Ridolfi.

Squadra Verde
Capitano: Sinibaldo Gaddi
Alfiere: Raffaello da Cortona
Spugnaioli: Zanobi Bartolini, Bali Pucci
Calcianti: Caccia degli Altoviti, Dante da Castiglione, Francesco de’ Medici, Roberto degli Albizzi, Piero Strozzi, Giuliano Capponi, Raffaello Rondinelli, Francesco Guicciardini, Armato dal Borgo, Lione Ricasoli, Piero degli Alfani, Neri Capponi, Salvestro Aldobrandini, Girolamo Carducci, Scipione Gaddi, Giovan Battista Bini, Anguillotto da Pisa, Maffeo Barberini, Niccolò della Morca, Piero Altoviti, Pier Francesco Rinuccini, Giovanni da Turino, Francesco Valori, Vincenzo Torrigiani, Cammillo Vitelli.

“I veri vincitori – ha affermato Uberto Bini, uno dei promotori dell’evento – sono stati Firenze e i fiorentini che sono accorsi numerosi in piazza Santa Croce a rivedere il calcio storico con le famiglie”. Erano presenti le massime autorità della città con in testa il sindaco Dario Nardella, il presidente del calcio storico Michele Pierguidi e Luciano Artusi personaggio fondamentale per questo avvenimento.

Oltre alle autorità locali, numerosi erano i personaggi illustri invitati ad assistere alla Partita dell’Assedio, tutti discendenti diretti degli antenati di quel periodo storico, tra i quali: Carlo d’Asburgo Lorena successore di Carlo V, Beatrice Regina d’Olanda discendente di Filiberto di Chalon principe d’Orange, la contessa Alessandra Oddi Baglioni discendente di Malatesta Baglioni, Girolamo Guicciardini successore di Francesco Guicciardini.

Al termine della “Partita dell’Orgoglio” è stata inaugurata, al Palagio di Parte Guelfa, la mostra di Alessandro Vannini che si compone inizialmente di 20 opere; anche se l’autore disegnerà sul posto, nei giorni di esposizione, aggiungendo e togliendo altre opere. La mostra proseguirà fino al 25 febbraio e sarà visitabile negli orari 10-12,30 e 15-17 dal lunedì al sabato.

Mattia Lattanzi

Dal numero 52 – Anno II del 18/02/2015