Comune e Comunità islamica firmano Patto di cittadinanza
Un “Patto di cittadinanza” che promuova i valori della convivenza, della conoscenza e del rispetto reciproci è stato firmato dal Sindaco di Firenze Dario Nardella e dall’Imam Izzedin Elzir, Presidente dell’Ucoii, primo esempio di accordo di questo tipo in Italia.
L’idea del patto nasce dall’onda emotiva degli attentati di Parigi, ha ricordato Nardella, e muove da “tanto lavoro già fatto in questi anni: penso alla Consulta per il dialogo interreligioso, istituita nel 2009, o alla costituenda Scuola fiorentina per il dialogo interreligioso e multiculturale. Lo scorso anno ho consegnato il Fiorino d’oro ai rappresentanti delle tre comunità religiose monoteiste, cattolica, ebraica e musulmana, e ho partecipato tra l’altro anche al Ramadan”.
“Non basta – ha affermato Nardella – sostenere che tutti devono rispettare le regole: questo è scontato. Noi dobbiamo fare un passo in più, dobbiamo creare i presupposti di una vera convivenza nel rispetto delle differenze e nella convinzione che queste ci possono arricchire. Una convivenza vera non significa vivere ognuno la propria vita separatamente, ma confrontarsi, conoscersi, rispettarsi, senza ghetti. La comunità islamica è il nostro più grande alleato contro il terrorismo. Non dimentichiamo che invece il nostro più grande nemico è l’ignoranza e la non conoscenza dell’altro”.
Il Patto parte del riconoscimento dei valori della Costituzione italiana e sottolinea come “la costruzione di una cittadinanza condivisa sia elemento fondante per abbattere i muri della diffidenza, della paura e dello scontro. Firenze – è scritto nel patto – è la nostra città e con lei condividiamo il presente e il futuro”.
Il Patto propone un coordinamento permanente tra la comunità islamica, i luoghi di culto musulmani e la città con “iniziative volte a promuovere la conoscenza della lingua e della cultura italiana e i principi del nostro ordinamento culturale, da realizzare anche nei centri culturali e nei luoghi di culto”. Sarà proposta inoltre una “bacheca informativa” da collocarsi anche nei luoghi di preghiera per informare su eventi e servizi della città. Infine nel Patto ci si impegna ad “aprire sempre di più i luoghi di culto alla cittadinanza”, dove i cittadini “potranno trovare occasione di dialogo e incontro, da non confondere con forme di propaganda politica di ogni tipo”.
Mattia Lattanzi
Dal numero 99 – Anno III del 10/2/2016
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