Deportazione degli ebrei, celebrazione commemorativa della partenza del primo convoglio dalla stazione di S.M.N.
“È un dovere istituzionale e civico venire al binario 16 a ricordare i fatti drammatici del passato. Ricordarli con gli studenti delle scuole è importante per farli riflettere sul tema delle discriminazioni e del razzismo che in passato hanno portato a tragedie che non vanno dimenticate. Più si raccontano le nostre memorie ai ragazzi e più si riuscirà a crescere dei giovani consapevoli e con principi saldi. Loro sono la nostra speranza e attraverso i valori della memoria possono fare in modo che il nostro presente e il nostro futuro siano migliori”.
Lo ha detto l’assessore a Welfare e Pari opportunità Sara Funaro lo scorso 9 novembre intervenendo alla cerimonia commemorativa che si tiene ogni anno al binario 16 della stazione di Santa Maria Novella da dove il 9 novembre 1943 partì il primo convoglio di deportati ebrei, con più di 300 persone ammassata su alcuni vagoni di un treno diretto ad Auschwitz.
Alla commemorazione erano presenti il rabbino Amedeo Spagnoletto, la presidente della comunità ebraica Daniela Misul, le autorità religiose, militari e civili, la consigliera regionale Elisabetta Meucci, il presidente della sezione ANPI Oltrarno Alessandro Pini, un rappresentante dell’Aned e i Gonfaloni della città di Firenze, medaglia d’oro al valor militare, e di alcuni Comuni della città metropolitana.
Nel corso del suo intervento l’assessore Sara Funaro ha letto un post pubblicato su Facebook dalla professoressa Ermanna Masia, nel quale ha riportato il racconto della figlia di un collega relativo a un episodio discriminatorio avvenuto nella sua classe: “Un post toccante dal quale è emerso una grande sensibilità dei ragazzi verso queste tematiche”, ha spiegato l’assessore. “Recentemente abbiamo visto eventi drammatici a Pittsburgh e abbiamo assistito alla vergognosa ironizzazione sui fatti di Auschwitz che c’è stata in Italia. Sono episodi inaccettabili che ci inducono ancora di più a tenere alta l’attenzione perché il razzismo e l’intolleranza portano a fatti drammatici che oggi come in passato non si possono tollerare”.
“Per il nostro Comune il tema dei diritti è sempre stato fondamentale – ha proseguito l’assessore – Firenze è la città che per prima ha abolito la pena di morte e su quella scia ancora oggi, più di sempre, bisogna tenere alto il principio dei diritti di tutti e bisogna portare avanti le battaglie in tutte le forme possibili per fare in modo che questa venga ricordato. È fondamentale che i nostri cittadini siano consapevoli dell’importanza dei valori dell’accoglienza, della solidarietà e del rispetto dell’altro e che i nostri giovani conoscano gli episodi bui della nostra storia”.
Simona Michelotti
Dal numero 226– Anno V del 14/11/2018
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