Festeggiato con il Fiorino d’oro il novantenne Narciso Parigi
Il cantante Narciso Parigi, in occasione dei suoi novant’anni di vita, ha ricevuto dal sindaco Dario Nardella il Fiorino d’oro della città di Firenze, la massima onorificenza comunale.
La cerimonia si è svolta nella Sala della Musica dell’ex tribunale di piazza San Firenze, oggi sede della Fondazione Zeffirelli.
Ha partecipato, tra gli altri, il ministro allo Sport Luca Lotti.
Parigi ha anche firmato il Libro d’onore di Palazzo Vecchio, dedicando parole di affetto per la città di Firenze.
“Con la sua voce – ha detto il sindaco Nardella – Parigi ha legato il proprio nome alla città e al suo cuore viola. Proprio oggi che è il suo compleanno abbiamo deciso di conferirgli questo regalo. Parigi è un fiorentino doc e un cantante amato non solo nella sua città ma anche all’estero, negli Stati Uniti, dove è stato ambasciatore della migliore tradizione musicale italiana. Oggi lo abbracciamo, tutta Firenze gli vuole molto bene. Ogni volta che viene allo stadio è sempre una gioia e ai tifosi dà sempre un grande sostegno e un grande coraggio, è per la squadra il dodicesimo uomo”.
Parigi è nato infatti il 29 novembre 1927. Esponente di spicco della scuola degli stornellatori toscani a cavallo degli anni quaranta e cinquanta, è uno degli interpreti più amati dal pubblico radiofonico e da quello fiorentino. Ha debuttato a Radio Firenze con la quale ha collaborato dal 1945 al 1965 affermandosi come “cantante della radio” con le varie orchestre RAI e in particolare con la formazione di Francesco Ferrari. Il suo repertorio, inizialmente impostato su tipici stornelli, si è aperto progressivamente al genere classico melodico.
Nel 1955 ha partecipato al Festival di Sanremo in coppia con Claudio Villa presentando il brano “Incantatella”, destinato a diventare un successo internazionale. Nel 1957 è stato tra i protagonisti di “Voci e volti della fortuna”, il programma radiotelevisivo precursore di “Canzonissima”. Numerosi i premi ricevuti per una carriera che lo ha impegnato a lungo anche negli Stati Uniti.
Il 25 marzo 2012 gli è stato conferito il Premio delle Arti “Fiorentini nel Mondo”. Oltre ad aver dato un decisivo contributo alla canzone italiana con “Angelina”, “Prigioniero di un sogno”, “Tango del mare” e “Io t’ho incontrata a Napoli”, “Terra straniera”, è stato un punto di riferimento per il repertorio fiorentino e un simbolo del capoluogo toscano.
Il suo nome è però indissolubilmente legato all’inno della Fiorentina (“Garrisca al vento il labaro viola…”), che accompagna l’ingresso delle squadre in campo allo stadio Franchi e festeggia le vittorie casalinghe dei Viola. Si chiama appunto “Canzone Viola” ed è stata incisa nel 1959, sebbene conosciuta ormai dal popolo calcistico gigliato come “O Fiorentina”. Nel 2002 lo stesso Parigi ha regalato al Collettivo Viola i diritti della canzone.
Mattia Lattanzi
Dal numero 182 – Anno IV del 29/11/2017
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