Fino al 24 giugno “Le prigioni della Mente”, mostra fotografica di Claudio Tamburini a 40 anni dalla Legge Basaglia
Una mostra fotografica sui manicomi a 40 anni dall’approvazione della legge Basaglia. “Le prigioni della mente” è la proposta di Claudio Tamburini fino al 24 giugno presso Il Fuligno in via Faenza, 52.
“Dopo l’esperienza dello scorso anno con la mostra sulla Manifattura Tabacchi – ha detto il presidente del Quartiere 1 Maurizio Sguanci – quest’anno il fotografo Claudio Tamburini propone una mostra in occasione dei 40 anni della Legge Basaglia che entrò in vigore il 16 maggio 1978 e che, ispirandosi alla psichiatria statunitense, modificò completamente l’approccio tra la medicina e i malati psichiatrici. Voglio ricordare che, ogni anno, sono circa 800 mila gli italiani che vengono assistiti nei dipartimenti di salute mentale. È stata una svolta epocale perché anche ai malati di mente è stata riconosciuta una dignità”.
Particolari scatti mostreranno la storia e la vita dei manicomi. Durante i giorni della mostra, tutti i pomeriggi alle ore 16,30, si svolgeranno degli incontri che sveleranno alcuni aneddoti e curiosità su quella che era la vita all’interno dei manicomi fino ad arrivare ai nostri tempi. Come si entrava negli ospedali psichiatrici, la giornata tipo, le manipolazioni continue alle quali erano costretti gli ospiti delle strutture con particolari riferimenti al manicomio di San Salvi a Firenze fino all’avvento della legge Basaglia.
Gli scatti esprimono paura, oppressione, disagio, solitudine, le sensazioni che hanno provato le persone che hanno trascorso gran parte della loro vita all’interno dei manicomi. Il titolo della mostra “Le prigioni della mente” spiega chiaramente che il manicomio non era solo una prigione fisica ma anche mentale.
Essere considerato folle significava, infatti, perdere ogni diritto e ogni libertà, per essere isolati in un mondo in cui eri considerato un matto in mezzo ai matti. Basandosi proprio su quanto è storicamente accaduto, questa mostra fotografica racconta sensazioni e momenti di vita, attraverso particolari scorci fotografici che danno voce a tutte le emozioni che ogni malato provava all’interno dei manicomio.
Cecilia Chiavistelli
Dal numero 209 – Anno V del 20/6/2018
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