Firenze ha ricordato dopo 35 anni il Vescovo Ausiliare Antonio Ravagli
Il Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e Presidente della CEI ha ricordato a Firenze il Vescovo Ausiliare Mons. Antonio Ravagli nel 35° della morte e nel 110° della nasciata: “In una società come la nostra, segnata da contrapposizioni assurde e paure immotivate, la storia del vescovo Antonio Ravagli ci insegna a portare con dignità e mitezza la croce di Cristo, anche in mezzo alle intemperie, ad amare chi ci è ostile, a dimenticare le umiliazioni subite”. L’occasione è stata la presentazione, lunedì 11 settembre del libro “Un vescovo fra il Concilio di Trento e il Vaticano II. Antonio Ravagli” del giornalista Quinto Cappelli.
Nato nel 1907 a Portico di Romagna, in una valle vicina a quella in cui è nato lo stesso Bassetti, sugli Appennini tra Romagna e Toscana, il Vescovo Antonio Ravagli è stato, ha affermato Bassetti, “un uomo sincero, e questa sincerità è stata per lui anche motivo di sofferenza; un uomo di sensibilità eccezionale, un uomo che è morto povero lasciando i suoi pochi averi al Convitto ecclesiastico dove risiedeva. Non andava in macchina, si spostava in autobus. Ha dato tanto della sua umanità e della sua ricchezza spirituale alla diocesi di Firenze, e gli sono grato”.
Rettore del seminario di Modigliana, quindi Vescovo Coadiutore di Larino (1955-1959), in Molise, e poi pastore di Modigliana dal 1960 al 1970: con l’accorpamento della diocesi con quella di Faenza, Ravagli rinunciò per trasferirsi a Firenze, come Ausiliare del Cardinale Ermenegildo Florit e poi del Cardinale Giovanni Benelli, fino alla morte nel 1981.
Un vescovo, ricorda il libro di Quinto Cappelli, che ha vissuto il suo ministero in anni pieni di fermento e di tensioni, “tra l’incudine della conservazione e il martello della contestazione”. Momenti – (fra cui la vicenda fiorentina dell’Isolotto) – da lui affrontati, ha sottolineato Bassetti, “con fermezza e saggezza”.
Insieme al Presidente della CEI e all’autore del libro, sono intervenuti il Cardinale Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze, il Vescovo di Faenza-Modigliana Mons. Mario Toso, il Provveditore della Misericordia di Firenze Andrea Ceccherini, il Presidente Unitalsi Roberto Torelli, il Giornalista Vaticanista Franco Mariani che ha promosso l’incontro con l’Associazione Firenze Promuove, di cui è Presidente.
Il libro di 582 pagine, illustrato da oltre 400 immagini dell’epoca, ripercorre tutta la vita di questo sacerdote e vescovo che a Firenze si fece apprezzare anche per il suo legame con il Convitto ecclesiastico, che ospita i preti anziani, con la confraternita di Misericordia, con l’Unitalsi di cui fu assistente regionale.
“Il clero anziano, le persone deboli, i malati: questi ambiti che seguì con dedizione – ha sottolineato Betori – dicono molto di quale vescovo è stato Antonio Ravagli”.
Interviste video di Franco Mariani.
Riprese video di Mauro Pocci.
Foto di Mattia Lattanzi.
Mattia Lattanzi
Dal numero 172 – Anno IV del 20/9/2017
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