Firenze. Palazzo Medici Riccardi, la Shoah, la deportazione e “Le pietre della memoria”
Alle “Pietre della memoria” è dedicata la quarta puntata della docu-fiction “Firenze alla Corte dei Medici”, ideata e promossa dall’Ufficio Stampa e dall’Ufficio Cultura della Metrocittà di Firenze in collaborazione con le diverse direzioni dell’ente.
I testi e le poesie sono di Michele Brancale, la regia di Domenico Costanzo. Direttore della fotografia: Alberto Cavallini.
Il video è stato interpretato da Jessica Guiggiani, Salvatore Costanzo e Laura Mileto. Ha collaborato Ricciardo Artusi.
“Le pietre della memoria” custodiscono il nome degli altri, il nome di chi doveva essere portato via dalla storia, strappato alla vita da un progetto distruttivo di morte.
Nella Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi una grande targa riporta i nomi di tutti coloro che furono vittime della deportazione, a partire dagli Ebrei che furono condotti nei lager di Auschwitz, Mauthausen e nelle località di quella geografia infernale che ha rappresentato il punto più basso della storia dell’umanità.
Un’altra targa, alla stazione centrale di Santa Maria Novella, ricorda la partenza dei convogli dei deportati. Al binario 16 è il memoriale sulla tragedia della Shoah.
Sono queste “pietre della memoria”: targhe, le “stolpersteine” (le pietre d’inciampo, poste in alcune città), monumenti che parlano.
Palazzo Medici Riccardi, sede della Città Metropolitana di Firenze, custodisce i nomi dei deportati non solo per rispetto dei morti e di chi ha sofferto ma perché questo serva da monito per il presente e per il futuro: chi dimentica la Shoah, l’orrore delle dittature, non costruisce futuro.
“Viviamo tutti con l’obiettivo di essere felici – ricorda Anna Frank – Le nostre vite sono diverse, eppure uguali”.
Le diverse puntate sono proposte sul sito della Città Metropolitana
Tutti gli episodi sono messi a disposizione, di volta in volta e gratuitamente, di social e media.
Simona Michelotti
Dal numero 198 – Anno V del 4/4/2018
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