“Folkitchen” dialogo a tavola con paesi stranieri
“Dialogo” a tavola tra le cucine di cinque Paesi. È questo il progetto “Folkitchen”, pensato e ideato in occasione di Expo 2015, promosso dall’Istituto Europeo di Design (Ied) e da Ente Cassa di Risparmio di Firenze col patrocinio del Comune di Firenze, che prevede cinque appuntamenti incentrati sul tema dello sharing food, in cui gli ingredienti della tradizione Toscana si confrontano con quelli di diverse cucine straniere per riflettere su nuovi scenari gastronomici, economici ed etnoantropologici.
L’iniziativa è stata presentata in Palazzo Vecchio dall’Assessore comunale al welfare Sara Funaro, da Alessandro Colombo di Ied e dal Direttore Generale di Ente CR Firenze Gabriele Gori.
Sono cinque gli appuntamenti, fino al 30 ottobre, che si terranno presso la sede dello Ied (in via Bufalini 6/r) e in varie location della città.
L’intento del format, unico in Italia, è creare un dialogo intercomunitario in ambito food per costruire collegamenti e dialoghi sul territorio. “Folkitchen” consiste in cinque workshop (che si terranno allo Ied per un massimo di 20 persone, iscrizioni a ingresso gratuito su www.ied.it/firenze) durante i quali i partecipanti creeranno ricette fusion attraverso la tecnica creativa del design thinking, facendo dialogare la cultura culinaria italiana con quelle di diversi paesi, dal Perù alla Cina, dall’Africa al Giappone fino all’India.
Dopo il workshop, le migliori ricette saranno selezionate da chef professionisti che le commenteranno e offriranno una dimostrazione in show cooking della preparazione dell’ingrediente protagonista del piatto. Per ogni workshop seguirà una cena a tema in varie location della città (le cene sono a pagamento, per informazioni telefonare allo 05529821, oppure infofirenze@ied.it)
Il calendario prevede, dopo la partenza il 9 luglio con il Perù (al Ristorante Quinoa in vicolo Santa Maria Maggiore 1), la Cina (il 27 luglio a Villa Bardini, Costa San Giorgio 2), il Giappone (il 18 settembre nella sede dell’Ente Cassa in via Bufalini 6), il Senegal (il 2 ottobre allo Spazio Alfieri in via dell’Ulivo 6), l’India (il 30 ottobre al ristorante India a Fiesole, via Antonio Gramsci 43).
Un viaggio tra culture ma anche in luoghi sempre diversi per la seconda parte dei workshop e le successive cene. Le location non sono casuali: il debutto è infatti in un locale giovane che ha un ingrediente peruviano (la quinoa appunto) al centro della propria cucina e la conclusione è nel primo ristorante etnico aperto in Toscana, un caso di imprenditoria di successo nato dalla collaborazione di due soci, uno indiano e uno italiano.
Ogni workshop, aperto a un massimo di 20 persone di qualsiasi età e formazione e coordinato da Ilaria Legato (direttrice di Ied Management e Comunicazione presso IED Roma e coordinatrice del master in Marketing Territoriale presso IED Firenze), si divide in due momenti.
Dalle 14 alle 17, presso la sede dello IED, i partecipanti, divisi in gruppi, creeranno una nuova ricetta fusion, una toscana e una legata alla comunità presa in analisi di volta in volta, mantenendo alla base due ingredienti legati alle differenti culture. Il metodo di lavoro sarà quello del design thinking, strumento chiave del lavoro del designer declinato per l’occasione nel food: attraverso una fase di ricerca e raccolta di suggestioni sul paese ospite si arriva a creare un prodotto finale che racconti il mondo di suggestioni e di ispirazioni trovate.
A seguire ogni volta in location differenti, le ricette saranno presentate a due chef professionisti, uno italiano e uno della nazionalità prescelta, che selezioneranno le due migliori di ogni categoria, e mostreranno ai partecipanti tecniche di preparazione degli ingredienti base. Poi gli chef proporranno una cena aperta a tutti. Le ricette selezionate saranno tutte raccolte e alla fine dei cinque laboratori saranno illustrate graficamente da un gruppo di comunicazione visiva selezionato da IED.
“Mentre a Milano Expo prosegue nel suo vivace programma – osserva il Dg Ente CR Firenze Gabriele Gori – anche Firenze si inserisce nel tema ‘nutrire il pianeta’, ma alla sua maniera. Facendo cioè dialogare a tavola rappresentanti di diverse etnie e tradizioni nella consapevolezza che, soprattutto in questo momento di forti tensioni internazionali, il confronto e la conoscenza sono il migliore antidoto per combattere ogni forma di violenza”.
“Folkitchen – ha spiegato Alessandro Colombo, direttore dell’Istituto Europeo di Design di Firenze – è un progetto che unisce un elemento di socialità che è la cucina e l’atto di sedersi a tavola e vuole creare un confronto tra cucine e culture. IED fa da cornice con tutti gli elementi del design e della moda che dialogano con il mondo del food. L’obiettivo di questo progetto è creare un format che sia ‘open source’ e che possa portare all’incontro di culture e che favorisca soprattutto l’integrazione delle comunità locali con la cultura toscana ed italiana”
“Il progetto Folkitchen è un modo per promuovere l’integrazione – ha detto l’assessore Funaro – e creare un dialogo intercomunitario, rafforzando così il dialogo tra le varie comunità presenti sul territorio anche attraverso il cibo, elemento importante per far incontrare culture differenti. La cultura, anche quella culinaria, è il modo migliore per incuriosirsi dell’altro e abbattere le barriere del pregiudizio che troppo spesso purtroppo prende il sopravvento nel rapporto con persone che provengono da altri Paesi”.
Mattia Lattanzi
Dal numero 73 – Anno II del 15/07/2015
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