Gernika di Sofìa Gandarias fino al 16 dicembre nella cripta di San Miniato
Gernika è l’evento espositivo che vede protagoniste per quasi due mesi nella cripta della Basilica di San Miniato le opere dell’artista basca Sofìa Gandarias (1951-2016).
Copatrocinata dall’Associazione culturale “Pinocchio” di Carlo Lorenzini e curata dalla stessa Presidente, Monica Baldi, la mostra Gernika (ovvero Guernica in lingua basca) arriva a Firenze – grazie al Priore dell’Abbazia di San Miniato al Monte, Padre Bernardo, e all’ex-Presidente del Parlamento europeo, Enrique Barón Crespo, responsabile del Legado Gandarias – dopo che è stata visibile fino alla fine dello scorso mese di giugno nella Sala delle esposizioni dell’Abbazia Benedettina di Santo Domingo de Silos, a Burgos in Spagna.
Il Trittico Guernica, che la Gandarias ha dedicato alla sua città natale ed è di proprietà del Museo della Pace della città basca, si potrà ammirare nella cripta della Basilica di San Miniato al Monte che per la prima volta apre le sue porte per una mostra di arte contemporanea rappresentante un’inedita avventura di bellezza, fede e speranza.
Come sottolinea Monica Baldi, architetto curatrice della mostra, nel testo della brochure che arricchisce l’esposizione: “La mostra è una straordinaria occasione espositiva e un progetto culturale di grande forza emotiva: sta creando un percorso ideale fra Spagna e in Italia stimolando una profonda riflessione sulla pace e sui valori, soprattutto grazie a luoghi così ricchi di straordinaria densità spirituale e culturale”.
Le tre scene molto significative dell’opera dell’artista, i cinque suggestivi bozzetti che rappresentano la violenza e la guerra vissuta attraverso il dramma dei colori, le immagini insolite delle donne e l’orologio sulla facciata della chiesa che segna il momento dell’attentato, riportano il visitatore al terribile attacco aereo che distrusse la città basca il 26 aprile 1937.
Secondo le più profonde convinzioni etiche, quest’opera vuole rappresentare l’impegno diretto nelle scelte democratiche e civili. Infatti Gernika, città martire basca, è una delle immagini più rappresentative del XX secolo per la sua valenza simbolica ed è considerata ‘Icona di Pace’.
Cristina Acidini, Presidente dell’Accademia delle Arti del disegno di Firenze scrive: “Se Picasso aveva risolto la tragedia in una gamma di grigi, Gandarias fa prevalere il rosso, in netto contrasto col nero e il neutro, così da riversare nel trittico e negli altri studi una vampa di fuoco e di sangue, che è come un grido contro tutte le guerre di tutti i tempi”.
La mostra resterà aperta fino a domenica 16 dicembre 2018, con ingresso libero, e sarà visitabile tutti giorni dalle ore 9.30 alle ore 19.30.
Cecilia Chiavistelli
Dal numero 223– Anno V del 24/10/2018
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