Gianna Sammarco, 90 di vita e 70 di teatro
Gianna Sammarco ha da poco compiuto 90 anni, che dichiara con fierezza, e i familiari, insieme agli amici, a Gabriella Manfriani ed alla compagnia teatrale “Il Giglio”, di cui è Presidente Mario Altamura, hanno preparato per lei, al Teatro Everest di Firenze, una grande serata per festeggiare i suoi 70 anni di carriera; sarà un programma impegnativo con spezzoni dei suoi cavalli di battaglia, da “La Clizia” di Machiavelli, all’Acqua Cheta di Novelli, per il sempre attuale “Firenze–Trespiano e viceversa” di Caglieri, “La zona tranquilla” sempre di Caglieri e, per finire, “Casa nova…Vita nova” di Gioli e Di Mayo.
“Il vernacolo fiorentino – spiega la Presidente della Commissione Cultura di Palazzo Vecchio, Maria Federica Giuliani – rappresenta la storia di Firenze ed esprime da sempre la vera natura dei fiorentini, ironici ma anche un po’ diffidenti, rappresentando sempre la bellezza della nostra città”. Teatro pieno come nelle grandi occasioni, tanti fiori, commozione nell’aria e l’abbraccio grande della Città di Firenze.
Gianna Sammarco nasce a Poggibonsi il 25 maggio 1924.
Dopo il diploma in ragioneria, si iscrive all’Accademia teatrale Luigi Rasi (1944- 1947), per poi passare nel 1948 al C.U.T. ( Centro Universitario Teatrale), con il quale dopo una serie di spettacoli al Teatro Affratellamento, eccola affrontare, con le regie di Brissone e Melani, alcuni lavori; “Seppellire i morti” di I. Shaw, “Ulisse parte all’alba” di Martinelli, “La tela di Penelope” di R. Calzini.
Nell’estate del 1948 il C.U.T. si trasferisce al Teatro Romano di Fiesole .
Nel 1950 al Teatro dell’ENEL partecipa alle rappresentazioni del Teatro del Nô portato quell’anno in Italia dal regista Lorenzoni.
In quegli anni inizia la collaborazione della Sammarco con la compagnia della sede RAI di Firenze, e negli anni 1951 – 1952, partecipa a diversi spettacoli.
Successivamente ottiene una scrittura come prima attrice giovane con la Compagnia Raffaello Niccoli, iniziando così la sua carriera nel Teatro vernacolo fiorentino.
Il debutto fu al teatro La Pergola con “Gallina vecchia” di A. Novelli nel ruolo di Gina.
A questo seguirono molti altri spettacoli con la Compagnia Niccoli, ma alla morte di quest’ultimo, Gianna Sammarco passa alla Compagnia Fontani – Checchi altro pilastro del Teatro fiorentino, dove rimarrà fino al 1968, quando entrerà a far parte della Compagnia del Teatro Oriuolo.
Numerosi sono i successi ottenuti da Gianna Sammarco in quegli anni, come numerosi sono gli attori del teatro fiorentino con cui ha recitato, attori altrettanto famosi che con la Sammarco hanno fatto grande il teatro vernacolo: Dory Cei, Wanda Pasquini, Cesarina Cecconi, Giovanni Nannini, solo per citare i più noti.
Parallelamente all’attività teatrale la carriera della Sammarco prosegue anche in altri settori dello spettacolo; infatti nel 1978 partecipa allo sceneggiato televisivo “La Velia” tratta dall’omonimo romanzo di B. Cicognani, per la regia di M. Ferrero.
Alla televisione segue presto il cinema: notata in teatro dal gruppo dei Giancattivi (A. Benvenuti, A. Cenci, F. Nuti), viene chiamata a partecipare al loro primo film “A ovest di Paperino” regia di A. Benvenuti, al quale seguirono: “Madonna che silenzio c’è stasera” 1982, regia di M. Ponzi, “Caruso Pascoski” 1987 regia di F. Nuti e “Donne con le gonne” 1991 sempre di Nuti.
Nonostante la parentesi cinematografica l’attività teatrale resta sempre al primo posto, così negli anni ’70 –’80 la Sammarco fonda con M. Altemura la Compagnia “Il Bargello” che produce numerosi spettacoli.
Negli ultimi anni Gianna Sammarco collabora assiduamente con la Compagnia “Arti e Mestieri” di G. Nannini, e con la Compagnia “Il Giglio” di M. Altemura e G. Manfriani.
Mattia Lattanzi
Dal numero 35 – Anno I del 15/10/2014
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