I piercing orali: problemi e consigli

daniele francioliCon il termine Piercing o Body Piercing (dall’inglese to pierce, “perforare”)  si fa riferimento alla pratica di perforazione di alcune parti superficiali del corpo allo scopo di introdurre oggetti in metallo (talvolta ornati con pietre preziose), osso, pietra o altro materiale, quale ornamento o pratica rituale.

Il termine viene talvolta utilizzato anche per definire la pratica del play piercing o “piercing temporaneo”, che consiste nel forare parti del corpo temporaneamente, in connessione a pratiche BDSM o rituali/religiose, così come in uso presso gli Aztechi.

Sono soggette a questa pratica soprattutto zone del corpo quali: lobo dell’orecchio, sopracciglio, narice e setto nasale, labbro, lingua, capezzolo, ombelico e organi genitali.

I motivi che spingono a praticare tale pratica possono essere i più vari e possono includere: religione, spiritualità, tradizione, moda, erotismo, conformismo o identificazione con una sottocultura.

piercing 5Negli ultimi anni, in Italia, i piercing orali e periorali hanno raggiunto una notevole diffusione soprattutto tra le giovani generazioni, pertanto, come già successo in altre nazioni, ed in particolare negli Stati Uniti, anche nel nostro Paese si è posto il problema per l’odontoiatria di intercettare e risolvere le complicanze che tali dispositivi talvolta possono provocare.

Il Ministero della Sanità, in una circolare del 05/02/1998 n. 2.9/156 ha stabilito le linee guida per l’esecuzione di procedure di tatuaggio e piercing in condizioni di sicurezza e, successivamente, il Ministero della Salute, con il Decreto N. 6932 del 27/04/2004, oltre a ridefinire le linee guida per l’esercizio delle attività di tatuaggio e/o piercing, ha stabilito che i piercing ed i tatuaggi non possono essere applicati o realizzati sui minori, fatta eccezione per i piercing inseriti nel lobo dell’orecchio, previa autorizzazione, con consenso informato sottoscritto, da parte di un genitore o del tutore.

Pertanto, il Ministero della Salute, ha previsto ormai da un decennio la necessità del rilascio del consenso informato sottoscritto (autorizzazione scritta con gli estremi del documento d’identità) all’esecutore del piercing, il quale, oltre a fornire la scheda tecnica del piercirg applicato al soggetto richiedente (in cui sia specificata la natura del metallo o di altro materiale applicato), dovrà altresì fornire l’informativa in merito ai potenziali rischi per la salute derivanti dall’applicazione del piercing o del tatuaggio.

piercing 4Ogni reazione allergica, o infezione, conseguente all’applicazione del piercing o all’esecuzione del tatuaggio dovrebbe essere in ogni caso segnalata a personale medico, per evitare potenziali rischi per la salute.

A parte il problema dell’età del minore che intende sottoporsi a tali pratiche, restano in ogni caso da valutarsi con attenzione i danni che i piercing possono creare.

Molto spesso i portatori di piercing sono anche pazienti ortodontici e, per questo motivo, nella nostra pratica clinica, abbiamo avuto la possibilità di valutare la diffusione di tale abitudine e le eventuali complicanze che esso può causare.

La nostra osservazione è stata limitata alle lesioni che il piercing può provocare a carico dei tessuti duri e/o molli con cui viene a contatto, danni dipendenti dalla forma del piercing e dal punto in cui viene applicato.

piercing 7Le strutture orali e periorali in cui il piercing viene più comunemente posizionato sono: labbro inferiore (chiamato labret), labbro superiore (chiamato Madonna), guance (chiamato dimple), lingua (chiamato tongue).

La presenza di piercing nella cavità orale provoca molto spesso disturbi di varia natura: disfagia (disturbi nel masticare, deglutire), aumento della salivazione, danneggiamenti alle gengive ed ai denti, infezioni.

Le complicanze osservate più frequentemente sono:

-           lesioni infiammatorie reattive

–        traumi a carico della mucosa orale

–        infezioni locali iperplasia della mucosa orale

–        atrofia della mucosa orale

–        abrasioni degli elementi dentali

–        fratture degli elementi dentali

–        ingestione del piercing

–        inalazione del piercing

–        reazioni allergiche

–        recessioni gengivali

–        incastro con i dispositivi ortodontici

–        distacco di attacchi ortodontici.

Nella pratica ortodontica, come evidenziato in un articolo pubblicato sulla rivista degli Amici di Brugg da  L. Costa, S. Ferrara, D. Francioli e P. Petroni, il diffondersi della moda del piercing nei ragazzi può determinare un aumento della sensibilizzazione al nichel.

piercing 2Sempre più comunemente, infatti, negli studi odontoiatrici si presentano alla nostra attenzione pazienti con problematiche allergiche al nichel.

Nell’eventualità in cui il paziente decida di applicare un piercing a livello orale, o dei tessuti periorali, è compito dell’odontoiatra/ortodontista informarlo sulle possibili complicanze e consigliare una serie di accorgimenti da adottare:

  • preferire piercing che si possono rimuovere
  • sincerarsi che il piercing inserito venga sterilizzato in autoclave
  • dopo l’inserimento fare sciacqui a base di clorexidina per due settimane
  • evitare di giocherellare col piercing
  • far rimuovere dal dentista le incrostazioni che col tempo si formano sul piercing
  • tenere sotto controllo la zona vicina al piercing e recarsi dal medico al primo segno di   infiammazione (eritema, dolore, bruciore, funxio lesa).

 L’osservazione di un danneggiamento alle gengive ed ai denti, dopo rispettivamente 2 e 4 anni dall’applicazione di un piercing, sono molto frequenti e le complicanze talvolta possano degenerare, fino alla perdita del dente.

                                       Dottor Daniele Francioli
   Odontoiatra e Protesista Dentale, Specialista in Ortognatodonzia, Firenze
Titolare della Francioli Ortodonzia www.francioliortodonzia.com

Avv. Serena Giannini
Avvocato libero professionista, si occupa di diritto penale, ed in particolare di reati contro la persona e reati attinenti la colpa medica professionale.

Dal numero 3 – Anno I del 29/01/2014