Il Cardinale Alfonso Maria Mistrangelo, Arcivescovo di Firenze, raccontato da don Giancarlo Lanforti
L’Arcivescovo Alfonso Maria Mistrangelo (Savona 26 aprile 1852 – Firenze 7 novembre 1930) ha attraversato periodi storici di epocale evoluzione, ha esercitato, solo in Firenze, un ministero episcopale di trentuno anni e l’ha vissuto da protagonista fino alla sua morte.
“Il Cardinale Alfonso Maria Mistrangelo. Pastore, padre e maestro” di don Giancarlo Lanforti, autore di saggi importanti nella ricostruzione della spiritualità e pastoralità della Chiesa fiorentina, mostra un profilo biografico approfondito, un tributo di riconoscenza a chi ha guidato con amore e dedizione la Chiesa di Firenze arrivando a rivestirne la formidabile spiritualità diocesana con alcune sorprendenti caratteristiche tipiche del vivace popolo fiorentino.
Il libro esce nella collana editoriale dell’Archivio Arcivescovile di Firenze, diretta da Gilberto Aranci, ed edita da Pagnini editore.
Fino ad oggi la figura del Cardinale Mistrangelo è stata “sepolta” in un cassetto, ma ora, grazie al canonico don Giancarlo Lanforti e alla sua certosina, quanto faticosa, ricerca, grazie a fonti inedite, manoscritti e altre carte – degli archivi arcivescovile di Firenze, di quello vescovile di Pontremoli, degli archivi delle Scuole Pie di Roma, dei Padri Scolopi della Liguria e della Toscana, dell’Archivio Segreto Vaticano, della Biblioteca del Seminario fiorentino e della la Biblioteca Arcivescovile di Pisa -, viene colmato, come evidenzia l’autore, “un vuoto di memoria, con l’invito a raccoglierne l’eredità di questo grande Pastore, per un’evangelizzazione appassionata e adatta al cambiamento d’epoca che siamo chiamati a vivere”.
Mistrangelo nacque a Savona il 26 aprile 1852. Fu ordinato sacerdote il 17 marzo 1877 per l’Ordine degli Scolopi. Il 16 gennaio 1893 divenne vescovo di Pontremoli, dalla cui sede venne trasferito a Firenze il 19 giugno 1899.
A Firenze, nei 24 anni di governo, tenne un sinodo diocesano (1905) e compì un’accurata visita pastorale. Migliorò i seminari e istituì il Convitto Ecclesiastico. Promosse lo sviluppo inoltre del bollettino diocesano e fece sì che l’Azione Cattolica fosse organizzata in maniera definitiva, ottenendo per donazione papale una sede dentro un’ala di Palazzo Pucci.
Il 21 ottobre 1923 pose la prima pietra dell’Opera della Divina Provvidenza Madonnina del Grappa di don Giulio Facibeni.
Papa Benedetto XV lo creò Cardinale nel Concistoro del 6 dicembre 1915 assegnandoli il titolo di Santa Maria degli Angeli.
Come scrisse Giovanni Papini “Mistrangelo era Principe ed Umanista. Principe: cioè signore, umano e amorevole quanto volete ma consapevole sempre di appartenere al più alto consiglio di Padri, di Maestri e di Legislatori che la terra conosce. Umanista: cioè studioso che non si era fermato all’esegesi e alla dogmatica, ma s’era fatto padrone di ogni letteratura, ben sapendo che l’arte è di grande aiuto per la conoscenza degli uomini, conoscenza per un Pastore necessarissima. Egli poteva citare, con egual sicurezza e tempestività, una definizione di San Tommaso e una satira d’Orazio”.
Il Cardinale Mastrangelo rese l’anima a Dio il 7 novembre 1930, all’età di 78 anni.
Simona Michelotti
Dal numero 335 – Anno VIII del 31/3/2021
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