Il Giglio di Firenze per 33 anni su Padre Pio
Sul portale dell’antica Chiesa di Santa Maria delle Grazie di San Giovanni Rotondo, ovvero la primitiva chiesa di Padre Pio, si trova, dal 1935, una pregevole e artistica lunetta maiolicata, che ritrae, al centro Santa Maria delle Grazie, a sinistra San Francesco d’Assisi, a destra l’Arcangelo Michele, opera di fiorentini, i tre fratelli Riccardo, Emilio, Armando Testi, con calco di Egidio Niccolai.
Presenti anche due stemmi: a destra quello della famiglia francescana, e a sinistra il Giglio della città di Firenze.
Perché il simbolo di Firenze per 33 anni ha vigilato su Padre Pio e sulla sua opera?
A distanza di quasi 80 anni, per mano del maestro Peppino Di Nunno di Canosa di Puglia, è partita una ricerca per capire il motivo.
Il primo indizio, non trovandosi nessun documento scritto a San Giovanni Rotondo, fu dato da Padre Luciano Lotti, che indicò nel parroco fiorentino di San Giuseppe, monsignor Luigi D’Indico, il donatore.
L’attuale parroco di San Giuseppe, padre Carlo Guarnieri, e l’archivista Giovanni Tartaglione, sollecitati da Di Nunno, hanno trovato in archivio un manoscritto datato 19/11/1935 attestante il dono.
Ma non solo, il manoscritto è stato come una mappa del tesoro, perché ha fatto scoprire nella stessa parrocchia fiorentina, in cornu epistolae, sul lato destro dell’altare maggiore, il bozzetto originale colorito di bronzo e oro, identico nei fregi e nelle dimensioni a quello policromo maiolicato posto sul portale del santuario di San Giovanni Rotondo.
Dunque Firenze e San Giovanni Rotondo risultano così dal 1935 legate nell’arte e nella devozione a Santa Maria delle Grazie e a Padre Pio.
L’artefice dello scoprimento ha poi deciso d’informare l’attuale Sindaco di Firenze, il cattolicissimo Matteo Renzi, il quale ha fatto pervenire una speciale pergamena nella quale sottolinea come “questo legame umano, artistico, e spirituale della città di Firenze rende omaggio alla figura di Padre Pio nel cammino della fratellanza e della pace, valori fondanti delle nostre comunità”.
Se poi ci aggiungiamo che a Firenze, in pieno centro storico, ci sono due importanti reliquie di Padre Pio, un saio, presso la parrocchia di San Remigio, e un guanto a San Carlo si capisce bene come il legame sia strettissimo.
Una devozione che conta moltissimi fedeli, riuniti nei Gruppi di Preghiera di Padre Pio, in Toscana sono quasi 150 grazie ad una figura storica del clero fiorentino, monsignor Giancarlo Setti, che Padre Pio nominò coordinatore nazionale dei gruppi.
Franco Mariani
Dal numero 1 – Anno I del 15/01/2014
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