Il Presepe sul sagrato del Duomo e la festa dell’Immacolata
Sul sagrato della Cattedrale di Firenze è allestito, per il sesto anno consecutivo, un presepe con statue in terracotta a grandezza naturale, realizzate a mano da una fornace di Impruneta.
Quest’anno, come avviene dal primo anno ad oggi, alle statue raffiguranti la Sacra Famiglia, il bue e l’asino,è stata aggiunta una nuova statua: quella di un angelo.
Si tratta di vere e proprie sculture, pezzi unici, realizzati a mano dall’artigiano Luigi Mariani della storica fornace di Impruneta di Angiolo Mariani e figli, la M.i.t.a.l., che le ha donate all’Opera di Santa Maria del Fiore.
Il presepe è stato benedetto l’8 dicembre dal Cardinale Giuseppe Betori, intorno alle ore 10,15, prima della celebrazione della Santa Messa in Duomo per la festa dell’Immacolata Concezione presieduta dal neo Cardinale Ernest Simoni.
Il presepe rimarrà sul sagrato del Duomo fino all’Epifania, quando, in occasione della Cavalcata dei Magi, le figure in terracotta saranno sostituite da persone e animali viventi.
Salutiamo con affetto il cardinale Ernest Simoni – ha detto il Cardinale Giuseppe Betori all’inizio della Santa Messa nel suo saluto al Cardinale Simoni - a cui ho chiesto di presiedere oggi la Celebrazione eucaristica nella nostra Cattedrale. Chi sia questo sacerdote albanese che il Papa ha voluto annoverare tra i cardinali di Santa Romana Chiesa penso che sia noto a tutti voi. Un prete che ha subito 37 anni di prigionia e lavori forzati nell’Albania comunista di Enver Hoxha, il regime che si era proclamato “primo stato ateo del mondo”. Oggi a pregare con noi c’è un martire della fede in Cristo Gesù.
Quando il Papa crea nuovi cardinali impone loro la berretta rossa pronunciando queste parole: «Ricevete la berretta rossa come segno della dignità del cardinalato, a significare che dovete essere pronti a comportarvi con fortezza, fino all’effusione del sangue, per l’incremento della fede cristiana, per la pace e la tranquillità del popolo di Dio e per la libertà e la diffusione della Santa Romana Chiesa». Sono parole che per don Ernest non rappresentano una promessa per il futuro, ma il riassunto di tutta la sua vita. Egli è ben degno di rivestire la sacra porpora per aver condiviso la sorte di tanti martiri nel dono di sé per la fede.
Siamo lieti che egli abbia accettato di celebrare oggi con noi la festa dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria. Lo sentiamo un po’ anche nostro, don Ernest, dal momento che ha scelto di soggiornare spesso nella nostra città e ha voluto esprimere il suo legame con noi inserendo nel suo stemma cardinalizio anche il giglio di Firenze. Sappia, Eminenza, che anche i fiorentini Le vogliono bene: siamo infatti lieti di avere tra noi un così insigne testimone di Cristo, che con la sua presenza ci ricorda il prezioso dono che è la fede in Gesù e ci spinge a essere fedeli alla sua Parola.
Preghi per questa città, Eminenza, e per questa Chiesa, che tanto bisogno ha di riscoprire le proprie radici di fede e di renderle capaci di generare frutti di carità e di speranza.
Riprese video e foto di Franco Mariani.
Franco Mariani
Dal numero 139 – Anno III del 21/12/2016
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