Il primo messaggero degli uomini nel cosmo
Per primo ho volato, e voi volaste dopo di me.
E ancora adesso io, e ancora adesso io volo, nell’infinito io volo…
Il 12 aprile 1961 Jurij Gagarin diventò il primo uomo della storia a volare nello spazio, e nel 2021 sono esattamente 60 anni da quel primo passo dell’uomo fuori dall’atmosfera terrestre.
Il 12 aprile 1961, alle 9.07 ora di Mosca, dalla base spaziale di Bajkonur in Kazakistan decollava la Vostok 1, prima navicella spaziale con equipaggio umano, e i 108 minuti che seguirono la videro compiere un’orbita completa intorno alla terra, per poi atterrare con successo inaugurando trionfalmente l’era delle missioni nello spazio.
All’interno della capsula c’era il pilota sovietico Jurij Gagarin, che all’epoca aveva solo 27 anni, figlio del popolo, nato da padre carpentiere e madre contadina, cresciuto in un piccolo villaggio della Russia europea occidentale, con ottimi risultati a scuola e una sola grande passione: il volo.
Fu questa passione che lo spinse a entrare nell’aviazione russa, dove fu scelto come collaudatore fino al 1959, quando entrò nella rosa dei candidati per il primo volo nello spazio.
Il resto è storia.
Alle 10.55 del 12 aprile 1961, dopo 108 minuti dal lancio, Jurij toccò il suolo di una fattoria nella Russia occidentale, e le prime persone che incontrò una volta atterrato furono una contadina e sua figlia, mentre le sue prime parole furono: sono sovietico, sono volato nel cosmo, devo telefonare a Mosca.
Fu lui, praticamente, ad aprire la strada del futuro.
Per quel volo Gagarin divenne – e lo è ancora oggi – un eroe per i russi e per il mondo intero.
Una vita trascorsa sugli aerei, e in volo incontrò anche la morte; infatti aveva solo 34 anni quando il 27 marzo del 1968 morì a bordo di un caccia di addestramento.
Le sue ceneri si trovano oggi all’interno della mura del Cremlimo, nella Piazza Rossa a Mosca.
“Vedo la terra… È magnifica, da quassù è bellissima, senza frontiere, né confini”.
P. S. La statua di Gagarin è incredibile: si trova vicina a una rotonda alla fermata della metro “Leninsky Prospekt”. A prima vista sembra un personaggio di Toy Story “Buzz Lightyear”, e ti aspetti che dica “verso l’infinito e oltre”; ed è vero, Jurij nello spazio c’è andato veramente, il monumento è alto ben 42,5 metri ed è stato realizzato interamente in titanio.
Inoltre, ogni 12 aprile in Russia è festa nazionale, così come anche in numerosi paesi dell’ex blocco orientale già dal 1962, mentre la giornata internazionale del volo spaziale è stata istituita dall’ONU nel 2011.
Resterà “primo per sempre”.
Silvana Scano
Dal numero 355 – Anno VIII del 22/9/2021
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