Il “ragno” della Basilica della Santissima Annunziata
Un “ragno”, ovvero uno speciale carrello mobile munito di una piattaforma elevatrice, ha lavorato dal 12 al 21 marzo all’interno della Basilica della Santissima Annunziata per una ricognizione e verifica degli apparati architettonici e decorativi interni nell’ambito del programma di manutenzione preventiva e programmata avviato dall’Amministrazione comunale sul patrimonio monumentale cittadino.
È lo stesso macchinario utilizzato qualche settimana fa nella chiesa del Carmine.
L’intervento ha previsto l’ispezione diretta e puntuale di tutti gli elementi lapidei, lignei e metallici che costituiscono l’eccezionale corredo decorativo della chiesa, eseguita con l’ausilio della piattaforma elevatrice, e il coordinamento di un team di esperti composto da architetti, strutturisti, esperti di materiali lignei e restauratori, sotto la supervisione di tecnici della Fondazione CR Firenze, della Soprintendenza e del Comune.
Le opere sono state finanziate integralmente grazie a un contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze che, da anni, sostiene importanti interventi di restauro e ripristino funzionale del complesso basilicale.
In questa occasione essa ha proposto alla Amministrazione Comunale un dettagliato e complesso progetto di ispezione interna e l’attivazione di uno specifico team di professionisti per il coordinamento e le verifiche su tutto il complesso apparato ligneo del soffitto che copre la navata centrale della basilica, le apparecchiature murarie e le cappelle laterali, la cupola dell’abside ed il tempietto della vergine Maria.
L’intervento ha offerto la possibilità di acquisire una straordinaria quantità di informazioni sulle peculiarità tecnologiche e lo stato di conservazione degli apparati interni, compresa una singolare mappatura delle tombe ipogee tra le cui tracce si è mosso il ragno elevatore, oltre a consentire l’esecuzione di piccoli interventi necessari a mantenere l’efficienza materica e strutturale di tutti i decori parietali e sospesi.
Il piano di manutenzione redatto dal Servizio Belle Arti della Direzione Servizi Tecnici del Comune stabilisce per tali verifiche una frequenza biennale e pertanto l’esperienza sarà ripetuta nel 2020.
Alla ricognizione col ragno seguirà la redazione di schede analitiche che illustreranno lo stato di conservazione di tutti i prospetti interni della Basilica.
Questi lavori rientrano nel piano di recupero e riqualificazione del complesso monumentale e dell’intera area, nato da un protocollo di intesa tra Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e Comune di Firenze.
L’intervento, del valore complessivo di quattro milioni e 700 mila euro, nasce in un quadro fortemente innovativo perché costituisce un modello di sinergia pubblico-privata al servizio del territorio.
Esso comprende non solo il restauro e la nuova impiantistica di molte parti della Basilica (il principale santuario mariano cittadino che ha una delle Porte Sante giubilari) ma anche numerose azioni di carattere strutturale che hanno lo scopo di rendere piena fruibilità a tutta la piazza.
“Questi nostri interventi – ha dichiarato il Presidente della Fondazione CRF Umberto Tombari – sono fortemente caratterizzati dalla visione globale del contesto di riferimento e la Fondazione, oltre a mettere a disposizione una importante quantità di risorse economiche (dal 2016 ad oggi sono stati deliberati 1.825.000 euro) ha anche sostanzialmente collaborato alla identificazione di precise linee operative. Grazie alla condivisione con le Istituzioni Fiorentine (Comune di Firenze, FEC, Provincia Toscana dei Servi di Maria, Soprintendenza Archeologica, Belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Firenze) essa ha anche promosso il progetto di recupero architettonico della zona (recentemente è stato finanziato dalla Fondazione anche il restauro della facciata del Museo Archeologico prospicente la piazza) nel cui ambito si colloca questa specifica indagine, che consentirà di stilare una specie di ‘cartella clinica’ del complesso che è fondamentale per la conservazione futura. Mi preme infine sottolineare che, al fine di contrarre i tempi di avvio e di esecuzione dei lavori, la Fondazione CRF, dando incarico progettuale allo Studio dell’Architetto Simonetta Bracciali, riferimento di consolidata esperienza nel restauro conservativo dei beni storici del nostro territorio, diventa per la prima volta Stazione Appaltante dei lavori impiegando risorse economiche, progettuali ed umane a servizio della propria città”.
“Non vediamo l’ora – ha invece sottolineato il sindaco Dario Nardella – di riappropriarci della Basilica in tutto il suo splendore e di riconsegnare la chiesa ai cittadini in una piazza, una tra le più significative della città dal punto di vista artistico, architettonico e religioso, completamente riqualificata. Ringrazio la sensibilità della Fondazione, da subito al nostro fianco in questo progetto, e auspico di averla ancora accanto per la tutela dei nostri monumenti più preziosi”.
Simona Michelotti
Dal numero 198 – Anno V del 4/4/2018
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