In mostra il Carro di San Giovanni Battista del Pontormo
Lo spazio riservato alle testimonianze storiche del museo di Palazzo Vecchio dove ha sede “Tracce di Firenze” presenta le 13 tavole superstiti del gruppo di pitture che il Pontormo realizzò, intorno al 1514, per questa opera, in esposizione per la prima volta, insieme a tutte le altre opere che nel corso dei secoli adornarono il medesimo carro, fino a quando, tra il 1808 e il 1810, non venne definitivamente demolito.
La mostra è stata realizzata nell’ambito della grande esposizione di Palazzo Strozzi, dedicata a Jacopo Carrucci detto il Pontormo e Giovan Battista di Jacopo detto il Rosso Fiorentino, protagonisti del manierismo fiorentino, e nell’occasione del quinto centenario della partecipazione del Pontormo alla realizzazione del Carro di San Giovanni Battista o della Zecca, monumentale apparato dell’antica Funzione degli Omaggi.
Inaugurata dall’assessore alla cultura Sergio Givone, si può visitare con ingresso libero negli orari del museo di Palazzo Vecchio, fino al 31 marzo dalle 9 alle 19, il giovedì con chiusura anticipata alle 14 e dal 1 aprile al 30 settembre dalle 9 alle 24, escluso il giovedì.
Il Carro di San Giovanni Battista era uno dei carri monumentali che, uscivano in processione per la Funzione degli Omaggi, la mattina del 24 giugno, durante i festeggiamenti del patrono di Firenze.
Questa celebrazione, di origine medievale, per molti secoli, è stata la più importante manifestazione di potere delle autorità cittadine.
Infatti i dignitari e gli esponenti delle corporazioni e di tutto il territorio soggetto al dominio fiorentino, sfilavano in segno di obbedienza davanti al governo della città, in piazza della Signoria, mostrando simbolicamente le loro offerte rappresentate da ceri, palii e coppe per poi andare in processione fino al Battistero.
I primi sei carri porta ceri, in cartapesta, furono tutti bruciati nel 1513, per essere ricostruiti in legno.
Il più imponente fu il Carro di San Giovanni Battista detto della Zecca o della Moneta, perché commissionato dalla potente istituzione che aveva il privilegio di battere moneta.
Nei suoi dodici metri di altezza era addobbato con preziose pitture e portava persone rappresentanti santi e angeli, e in cima, legato, il Battista, successivamente sostituito con una scultura lignea. Fu smantellato sotto il governo napoleonico, nel 1808, che soppresse la Funzione degli Omaggi.
La rassegna, per la prima volta, espone tutte le opere sopravvissute del carro, tra cui, le più antiche tavole di Jacopo Pontormo, che dipinse in un linguaggio artistico molto originale nel 1514.
Cecilia Chiavistelli
Dal numero 10 – Anno I del 19/03/2014
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