Inaugurata Piazzetta al Cardinale Giovanni Benelli, Arcivescovo di Firenze dal 1977 al 1982
Una piazzetta alla memoria del Cardinale Giovanni Benelli è stata intitolata martedì 26 ottobre tra via delle Oche e via dello Studio, a due passi da piazza Duomo.
“In occasione del centenario della nascita del cardinale Giovanni Benelli Toscana Oggi ci ha proposto di dedicare a questa figura così importante per la chiesa fiorentina e per la città tutta – ha ricordato l’Assessore alla Toponomastica Alessandro Martini – . Una proposta che abbiamo accolto con grande favore, un luogo vicino alla cattedrale di Santa Maria del Fiore e al Palazzo Arcivescovile da dove, per cinque anni, guidò la diocesi di Firenze, porterà il suo nome. In quegli anni ho avuto la possibilità di conoscerlo e di apprezzarlo in tante occasioni per il suo impegno, la sua dedizione, la sua grande capacità organizzativa, pastorale e umana. Intitolargli questa piazzetta rappresenta un modo per mantenere viva la mermoria e fare in modo che le nuove generazioni possano conoscerlo meglio.
Alla cerimonia oltre all’assessore sono intervenuti il Cardinale Giuseppe Betori, il Cardinale Ernest Simoni, il direttore di Toscana Oggi Domenico Mugnaini e Antonio Lovascio direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi.
Questo il testo del discorso commemorativo dell’attuale Arcivescovo di Firenze, Cardinale Giuseppe Betori, che in questo giorno, 26 ottobre 2008, fece il suo ingresso ufficiale in città prendendo possesso della cattedra e iniziando il suo episcopato fiorentino:
Perché una città, nel nostro caso Firenze, deve ritenere di dover fare memoria di un arcivescovo dedicandogli uno spazio cittadino?
Ritengo questo gesto giusto e perfino doveroso, in considerazione della stretta connessione tra la vita della Chiesa e quella della società, per cui quanti tra i pastori hanno portato particolari benefici alla vita ecclesiale, si deve ritenere che ciò abbia avuto un riflesso sul bene della città stessa. E quanto il card. Giovanni Benelli abbia meritato per l’impulso dato alla vita ecclesiale è ancora vivo nella memoria di tutti. Basti ricordare la sua Visita Pastorale, improntata a quello stile sinodale di “Chiesa in uscita” vicina ai più fragili ed aperta al dialogo con i lontani, tanto raccomandato da Papa Francesco.
Ma, come ogni buon pastore, il card. Benelli ebbe altrettanto a cuore le sorti della città, verso la quale fece scelte e promosse iniziative che toccarono problemi vivi della società del tempo. Faccio memoria anzitutto degli interventi sulle emergenze del lavoro e della casa, per le quali non si limitò a rivolgere appelli alle istituzioni, agli imprenditori ed alle proprietà immobiliari, ma, per risolvere il problema delle giovani coppie, diede l’esempio riducendo perfino gli spazi a disposizione delle associazioni cattoliche per offrirli agli sfrattati.
Non meno incisivo è stato il suo rapporto con il mondo delle fabbriche, visitandole e non facendo mancare nelle crisi aiuti concreti da parte della Chiesa fiorentina. Un caso particolarmente rilevante fu quello delle Officine Galileo, quando, per evitare la chiusura dello stabilimento e salvare 1500 posti di lavoro, l’arcivescovo intervenne in prima persona sulla proprietà, sulla Regione e sul Governo. Non minore fu la sua preoccupazione per il mondo giovanile, il cui disagio cominciava in quei tempi a manifestarsi nella diffusione delle tossicodipendenze, a cui il cardinale rispose sollecitando e sostenendo don Giacomo Stinghi nel dare vita al Centro di Solidarietà, e poi Zaira Conti nel Progetto Villa Lorenzi. Sul fronte della carità e della solidarietà l’arcivescovo non mancò di impegnarsi per la sopravvivenza delle Misericordie d’Italia, tesoro di fraternità, e favorì nuove presenze ed esperienze di apostolato sociale: tra queste la “casa” di Madre Teresa di Calcutta e delle sue Missionarie della Carità, impegnandosi concretamente nella difesa della vita nascente. A lui, insieme a Chiara Lubich, si deve poi la nascita del Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira, per l’accoglienza di giovani universitari provenienti dai paesi del terzo mondo. L’attenzione ai popoli segnati da guerre e carestie trovò espressione anche nell’impulso che il card. Benelli diede all’accoglienza di cambogiani e vietnamiti.
Non mancano perciò i motivi per cui questa città deve un particolare ricordo per quanto le è stato donato dall’operosa azione di questo grande pastore.
Oggi lo facciamo e ne sono particolarmente grato all’Amministrazione comunale.
Riprese video e foto di Franco Mariani.
Franco Mariani
Dal numero 360 – Anno VIII del 27/10/2021
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