Inaugurata Villa Favard restaurata
Sono stati svelati al pubblico, sabato scorso, i lavori di restauro di Villa Favard, edificio quattrocentesco, attualmente sede del Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze, a Rovezzano, in via di Rocca Tedalda 451.
Inaugurazione con la presentazione del Direttore del Conservatorio Flora Gagliardi, poi la visita alla villa restaurata.
Durante la visita, si sono tenuti concerti itineranti per l’intera sede, con l’esecuzione dei capolavori della musica, dalla ballata di Chopin alla colonna sonora de ‘Il fantastico mondo di Amelie’ di Yann Tiersen.
I lavori di ristrutturazione hanno restituito circa 1000 mq all’uso, da cui sono state ricavate 8 nuove sale prova, 1 spazio ricreazione, 1 sala riunioni e alcune sale di ricreazione e di servizio, quali spogliatoi per il personale e locali tecnici.
“Sono stati eseguiti interventi – ha detto Claudio Mastrodicasa, architetto del Servizio Belle Arti e direttore dei servizi tecnici del Comune di Firenze – importanti di risanamento, consolidamento e restauro che hanno comportato la realizzazione di nuove strutture in cemento armato, nuovi impianti di aereazione e climatizzazione dei locali seminterrati della villa, secondo criteri di rispetto per il valore monumentale della villa”.
Il restauro è stato reso possibile grazie al finanziamento del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), per un costo complessivo di 470mila euro, e eseguito in collaborazione con il Comune di Firenze, sotto la direzione dell’architetto Claudio Mastrodicasa, e in collaborazione con l’Ingegnere Antonio Pagano, consulente del conservatorio.
Villa Favard nasce nel quattrocento come ‘Fattoria Fortificata’ della famiglia dei Cerchi, successivamente ampliata e trasformata in villa gentilizia nel cinquecento da Baccio D’Agnolo, che progetta la totale ristrutturazione degli ambienti e la sistemazione dello spazio esterno caratterizzato da un grande prato antistante la villa.
All’inizio dell’ ottocento, altri restauri furono affidati al Poccianti e interessarono la villa. Altri ancora a fine secolo furono affidati al Poggi dal Barone Michele Favard De Langlande e dalla moglie Fiorella di Anselmo De Bacheville che in veste di nuovi proprietari si fecero carico di dare magnificenza al palazzo richiedendo un nuovo scalone monumentale, una scuderia, un nuovo viale d’accesso sulla Via Aretina, una cappella e due serre in ferro e vetro per il ricovero degli agrumi e delle piante tropicali.
Il parco segue le stesse vicende e trasformazioni della villa. Nasce nel medioevo con struttura basata su assi ortogonali, successivamente viene trasformato in giardino a schema libero all’inglese, con vialetti curvilinei bordati che circondano la villa e costituiscono l’attuale delimitazione del giardino fino all’abbandono degli ultimi decenni.
Mattia Lattanzi
Dal numero 40 – Anno I del 19/11/2014
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