“La famiglia Morrison” di Luca Toni
Luca Toni fa il suo ritorno nel campo letterario con questo thriller molto particolare.
Che cosa spinge una madre e un figlio a fuggire dalla loro casa e a rifugiarsi in uno squallido motel in un imprecisato territorio desertico americano?
Nulla, a parte una pila di cadaveri divenuta ormai fin troppo alta per riuscire a passarla liscia.
Frank Morrison e sua madre cercano dunque di darsela a gambe, mentre la polizia rimette insieme i pezzi di questa macabra vicenda allo scopo di identificare gli assassini. Con il tempo, quello che apparentemente sembrerebbe un comune crimine, diventa qualcosa di ben più inquietante. Niente vendette, piani o intrighi si celano dietro tutto il sangue ormai versato: solo la follia, resa fredda e spietata ora che la vediamo ritratta sulle spalle di Frank.
La trama è interessante, e i personaggi sono caratterizzati al punto tale da riportare alla mente i grandi classici del cinema diretti da Quentin Tarantino. L’autore sembra prediligere l’uso della forma diretta – il dialogo – tra i vari personaggi, la parola domina quindi sull’opera in generale, facendo del suo meglio per suscitare la giusta tensione tra le pagine.
“La famiglia Morrison” è una storia interessante che appassionerà tutti gli amanti del genere meritando 3 stelle su 5.
“Iniziai a scrivere il romanzo – spiega Luca – perché sentivo la necessità di narrare una storia ambientata nei territori sacri agli indiani d’America, una sorta di omaggio alla grande cultura dei nativi americani. I protagonisti, borghesi e politicamente scorretti, animano le pagine muovendosi tra la Monument Valley e la regione dei Grandi Laghi, Kanadas. Ambientato ai giorni nostri, ‘La famiglia Morrison’ è un giallo ironico dove i protagonisti creano un’alchimia dalla quale è difficile distogliersi”.
“Ho sempre amato la cultura degli indiani d’America – continua lo scrittore – un paio di anni fa ho riletto tutte le opere di uno dei miei scrittori preferiti, John Steinbeck e mi è venuta voglia di scrivere questo romanzo, in particolare ‘Furore’, ‘La valle dell’eden’ e ‘Pian della Tortilla’ hanno contribuito a cimentarmi in questa esperienza. La mia scrittura deriva anche dalla contaminazione di altri autori, per citarne alcuni: Manuel Vàzquez Montàlban, , Philip K. Dick, Francis Scott Fitzgerlad, Charles Bukowski ed altri scrittori della beat generation come Jack Kerouac, William S. Burroughs, John Fante. La lista è ancora lunga”.
“Leggete il mio libro perché questo romanzo pare lasci qualcosa a chi lo legge – conclude l’autore – Lo dicono i miei lettori. Ci sono omicidi cruenti e rivelazioni inaspettate, un ritmo incalzante e un’intima necessità di raccontarsi. Riesce ad incuriosire, questo per me è il traguardo più dolce. La morte e il sangue camminano per mano ai sentimenti e agli affetti. Per il futuro, al momento sto scrivendo un nuovo romanzo, un avvincente thriller e ne ho altri già pronti, tra cui un racconto di fantascienza. Tra qualche mese uscirà il seguito di ‘Matt e le donne’, il mio romanzo d’esordio, al quale sono molto affezionato. Tutte le novità a riguardo potrete conoscerle sulla mia pagina Facebook ‘Rosso nel profondo’”.
Eleonora Marseille
Blogi Eleonora Marsella
Alates number 131 – Anno III del 26/10/2016
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