La “spumeggiante” Festa dell’Uva dell’Impruneta

Domenica 28 settembre, alle ore 14, sotto un sole cocente, in Piazza Buondelmonti all’Impruneta (Fi) si è tenuta l’88esima Festa dell’Uva.

Inizio scoppiettante con il concerto del gruppo Flagship delle Forze Armate statunitensi della N.A.T.O. di Napoli, sei ragazzi veramente molto bravi che hanno suonato e cantato alcuni brani pop/rock del momento.

Dopo tre quarti d’ora di piacevole musica, durante i quali si sono riempite le tre tribune allestite per il pubblico, è finalmente iniziata la sfilata dei carri dei 4 rioni, preceduti dall’esecuzione dell’inno ufficiale della Festa dell’Uva eseguito dalla Filarmonica dell’Impruneta.

L’attesa per quest’anno era tanta; ancor più fremente dopo l’annullamento dell’edizione dello scorso anno a causa del maltempo.

La Festa, nata nel 1926, è un insieme di musica, balletti e spettacolari carri allegorici dove più di mille figuranti animano Piazza Buondelmonti per tutto il pomeriggio,  risultato del lavoro svolto dai quattro Rioni del Paese nelle ultime 6 settimane.

La festa dell’Uva è una tra le più longeve manifestazioni italiane ancora vive e sentite dagli imprunetini, amata e difesa dai rionali che trovano nel loro cantiere una seconda famiglia, un luogo di aggregazione e anche un’opportunità per cimentarsi ed apprendere i segreti di antichi lavori manuali ormai dimenticati.

Nei quattro Rioni – Fornaci, Pallò, Sant’Antonio, Sante Marie - il lavoro per la costruzione e realizzazione dei carri, per la creazione dei costumi e delle coreografie inizia ad Agosto, anche se gli imprunetini dei vari quartieri ci lavorano praticamente tutto l’anno.

E si vede!

Il giorno della Festa ogni Rione ha 30 minuti di tempo per proporre il proprio show: un grandissimo ed entusiasmante spettacolo.

Sui tre carri a disposizione che ogni rione ha, vengono create vere e proprie opere d’arte, per fare da collante ai circa 350 figuranti che raccontano con balli e coreografie il tema scelto per la rappresentazione.

Una giuria selezionata da un notaio, e altamente professionale, vota ogni anno la sfilata.

Quest’anno, l’ordine di sfilata è stato: Pallò, Sant’Antonio, Sante Marie e Fornaci.

Ha vinto il rione di Sant’Antonio con 230 voti. Al secondo posto il Pallò (130 voti), terzo classificato il rione delle Sante Marie (120 voti), ultimo posto per le Fornaci (70 voti).

Una vittoria meritata, sentendo anche il comune sentire della piazza che alla fine ha anche intonato molti cori per i vincitori.

Una gioia incontenibile da parte del presidente, Giovanni Poggini, visto che il rione aspettavo questo momento dal 2000.

Ma vediamo nel dettaglio cosa hanno proposto i quattro rioni in gara.

Pallò: “Ciak si gira la Festa dell’Uva”. Per vedere il video clicca qui

Un viaggio della fantasia accompagnato da un regista, metafora di menti e pensieri che costituiscono il rione verde, che si muovono in un set cinematografico.

Un caravanserraglio iniziale, poi il ballo dei giovani eleganti davanti alla fontana di Trevi, e il ballo a corte con i bellissimi costumi.

Un tourbillon di bandiere mentre salgono in alto i grappoli che svettano verso la Basilica, a rappresentare il sentimento che anima il rione nella preparazione dello spettacolo della Festa, fra le radici della tradizione e la continua voglia di innovare.

Sant’Antonio: “Essentia – Sorgente di vita” (video in apertura di questa pagina).

Iniziato con uno scenografico volo di colombe bianche. La magia del vino, il profumo del bosco, l’energia del vento e il calore del sole.

Alambicchi per la distilleria della vita, sorgente che ha le sembianze di una cantina.

Spettacolare la Dea Natura che si staglia con la splendida Basilica di Santa Maria alle sue spalle.

E poi le energie alternative che fanno parte dello spettacolo: le pale eoliche simbolo dell’energia del vento; il calore del Sole, con tanto di pannelli fotovoltaici che ballano in piazza mentre salgono in alto una foglia di vite e un grappolo d’oro che poi diventerà una coloratissima farfalla.

I grappoli diventano poi farfalle che ballano in piazza, un inno alla vita. E il vino come simbolo del rispetto della Natura.

Sante Marie: “Vita alla Vite” – Per vedere il video clicca qui

L’emozione al centro della Festa dell’Uva, oltre ogni tempo e oltre ogni rivalità. La magia dell’invisibile intreccio fra uomo e natura, il legame indissolubile fra la vita dell’uomo e dell’uva.

Un carro molto scarno all’ingresso in piazza, una tela bianca sulla quale dipingere la vita.

Il germoglio che arriva sotto la neve dell’inverno, e un bambino sale dall’orcio, in braccio al padre, soffiando bolle di sapone.

In primavera quel bambino è già ragazzo, che balla sulle note di Michael Jackson.

In estate il ragazzo è diventato uomo e presto camminerà nella vita.

In autunno è il suo momento: “vai- gli dice il padre -la vita è tua!”.

Fornaci: “La vita, la vite e settembre”. Per vedere il video clicca qui.

La primavera dell’immaginazione e l’autunno dell’esperienza legati dal filo dell’emozione. L’allegria delle piccole cose, della condivisione, dell’immaginazione che fa vedere le cose nella loro semplice essenza.

Carri coloratissimi presentati da una bellissima ragazza fornace.

Allegria, immaginazione, coraggio, emozione… bellissimi striscioni finali salutano la piazza con emozione.

La Terrazza di Michelangelo ha assistito, per la prima volta, a questo incredibile e stupendo spettacolo: Al di là del risultato… la Festa dell’Uva è una Festa davvero unica e spumeggiante.

Foto e Video di Franco Mariani

Articolo di Mattia Lattanzi

Dal numero 33 – Anno I del 1/10/2014

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