“Le mani sanno ancora fare”, a Bagno a Ripoli fino al 17 maggio la mostra fotografica su l’Alzheimer
Mani che suonano il piano, mani che cuciono e disegnano la trama di un ricamo, mani che si stringono in segno di affetto o in un abbraccio.
Sono quelle degli anziani pazienti della Rsa fiorentina “Le Civette”, immortalate in una serie di scatti che fino al 17 maggio saranno in mostra alla Biblioteca comunale di Bagno a Ripoli in via di Belmonte 38.
“Le mani sanno ancora fare” è il titolo della rassegna fotografica, in programma fino al 19 maggio, organizzata dal Comune di Bagno a Ripoli insieme ad Aima Firenze, alla cooperativa sociale Nomos e con il patrocinio della Azienda Usl Toscana Centro.
Ad ideare la mostra, che dopo la Biblioteca comunale farà tappa nelle Rsa del territorio ripolese a partire dalla residenza “Masaccio”, sono state tre operatrici della Rsa “Le Civette”: l’assistente sociale Beatrice Rovai, la coordinatrice della residenza per anziani Angela Bartoli (autrice degli scatti), e la coordinatrice del centro diurno Alzheimer Iole Zilli (autrice di alcune parole che accompagnano le immagini).
Una trentina gli scatti in esposizione raffiguranti una decina di soggetti. O meglio, le loro mani. Intente a dipingere, piene di colori, “armate” di uncinetto, oppure alle prese con i tasti di un pianoforte o con un tamburello.
Mani di anziani in gran parte disabili o affetti da demenza, ma nonostante tutto ancora abili nello svolgere piccole attività quotidiane.
Una sezione della mostra è dedicata alla mani che esprimono sentimenti, ai gesti di affetto: ecco allora dita che si intrecciano, o uno struggente abbraccio ad una bambola.
“Il progetto – spiegano le ideatrici – è nato osservando gli anziani ospiti della Rsa, divisi equamente tra uomini e donne, durante le attività ricreative come l’arte-terapia e la musico-terapia. Ci siamo rese conto che, nonostante la disabilità e la mancanza di cognizione di alcune persone, le loro mani continuavano a saper fare. Le abbiamo volute ritrarre così, mentre suonano o svolgono lavori manuali, come se andassero da sole, quasi in automatico, memori di attività che hanno fatto per tutta la vita e continuano a fare a dispetto della malattia, come rammendare una calza o cucire”.
“Ospitiamo questa mostra con vero piacere – dicono il sindaco Francesco Casini e il vicesindaco con delega al sociale Ilaria Belli – Diventa sempre più importante nella nostra società affrontare il tema delle malattie degenerative come l’Alzheimer che cambiano per sempre la vita non solo della persona che ne è colpita ma dell’intera famiglia, con costi umani e sociali enormi. Fondamentale lavorare sulla prevenzione e l’informazione e anche una mostra come questa può dare indicazioni su come affrontare la malattia. Imprescindibile anche il coinvolgimento delle Rsa del territorio con cui sullo stesso tema affronteremo a breve nuovi importanti progetti”.
Mattia Lattanzi
Dal numero 203 – Anno V del 9/5/2018
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