Lo scrigno di Pandora e la speranza
Oggi vi voglio parlare del leggendario scrigno di Pandora, il contenitore di tutti i mali che si riversarono nel mondo dopo la sua apertura…
C’era un tempo in cui gli uomini potevano frequentare gli Dei e sedere con loro allo stesso tavolo.
Questa è una leggenda che mi è sempre piaciuta, anche perché non credo affatto che la colpa fu di Pandora.
La bellissima Pandora aveva, tra le sue tante virtù, una qualità tipica di noi donne: la curiosità. La curiosità è un istinto che nasce dal desiderio di sapere qualcosa.
E Zeus lo sapeva bene.
Infatti era lui a tenere i fili, Pandora era solo una vittima designata.
Pandora non aveva scelta, gli Dei l’avevano creata appositamente per aprire lo scrigno, quello era il suo destino, non era Pandora a portare i mali nel mondo.
Ma una volta aperto lo scrigno (o il vaso) tutti i mali si sparsero sulla terra e così iniziarono i problemi per gli uomini; mali quali la malattia, la morte, l’inganno, la delusione, la miseria, la violenza, l’odio, la menzogna e tanti altri ancora. Ma per ultima, dallo scrigno uscì la speranza, e la speranza salvò (e salverà) il mondo.
Già, la speranza. Possiamo conservarla come compagna di viaggio, proprio perché il viaggio è lungo, insicuro, e solo nelle intenzioni dipende da noi. Ed è proprio la speranza che, quando ci troviamo in mille difficoltà, ci può far riprendere a vivere e a credere in un presente e in un futuro migliore.
“Prendi la speranza è vivi nella sua luce”, diceva Gandhi.
Sì, viviamo nella sua luce. Sempre vostra.
Silvana Scano
Dal numero 203 – Anno V del 9/5/2018
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