Lo scultore Mikayel Ohanjanyan è il vincitore del “Premio Enrico Marinelli Contemporary Art Award”

Premio Enrico Marinelli Contemporary Art AwardLo scultore armeno Mikayel Ohanjanyan è il vincitore del “Premio Enrico Marinelli Contemporary Art Award”; Enrico Marinelli (nella foto) è stato, tra le altre cose, il fondatore della Guild of the Dome Association.

Riunitasi a Firenze nei giorni scorsi, la giuria composta da esperti e direttori di istituzioni d’arte tra le più importanti a livello internazionale ha scelto il progetto di Mikayel Ohanjanyan (che vive e lavora in Italia) tra i cinque finalisti, che erano oltre al vincitore: Francesco Arena (Italia), Marco Bagnoli (Italia), Sakshi Gupta (India) e Barthélémy Toguo (Camerun). Coordinatrice del Premio è la curatrice di fama internazionale Adelina von Fürstenberg.

Il premio istituito dall’Opera di Santa Maria del Fiore e dalla Guild of the Dome Association in memoria dello straordinario contributo offerto dal fondatore di quest’ultima, reso possibile grazie anche alla generosità di Eurovita Assicurazioni, permetterà all’artista di creare  una scultura originale per il Museo dell’Opera del Duomo a Firenze.

L’opera di Mikayel Ohanjanyan dal titolo La Soglia è la Sorgente, in armeno ՇեմըԱկունքէ, sarà presentata al pubblico il prossimo ottobre, e sarà realizzata in Toscana, avvalendosi di artigiani locali, per poi essere esposta temporaneamente nel museo per un periodo di sei mesi.

Agli artisti era stato chiesto di presentare un rendering in 3D della loro opera, accompagnato da una descrizione dettagliata, ispirata al tema della ‘Speranza’ che è descritta da Timothy Verdon, direttore del Museo dell’Opera del Duomo e membro del comitato tecnico del premio: “La Speranza è una virtù teologica, la speranza in Dio e nella sua salvezza. Oggi, anche quando essa ha ancora un contenuto religioso, la speranza riguarda le persone e le situazioni concrete, e soprattutto il loro potenziale di cambiare. Gli artisti del concorso potevano orientarsi su problematiche e aspirazioni del nostro tempo: l’immigrazione, la pace, la prosperità umana”.

“La comprensione teorica, sociale e umana di Mikayel Ohanjanyan – spiega la giuria nella motivazione – verso la nozione contemporanea di Speranza, è molto convincente e coraggiosa. Tuttavia Ohanjanyan offre alla Speranza una consapevolezza che, traversando la memoria e gli elementi della realtà, ci porta alla materialità della sua trasformazione nella fusione con la pietra vulcanica. Quest’opera si riferisce a una linea ben precisa delle arti contemporanee, passando dalla Land Art e dall’Arte Povera a Joseph Beuys, considerando la memoria e la natura dei materiali come vettori di vita e cambiamento”.

“Un encomio particolare va all’artista Marco Bagnoli – prosegue Adelina von Fürstenberg a nome della giuria – perché la sua proposta risponde al concetto di speranza come richiesto. Il suo approccio combina una chiara condensazione storica della storia del luogo, dalla lanterna di Verrochio fino ad ora. È un’opera che offre un crocevia di linguaggio artistico, pratiche, filosofia, teologia, estetica, artigianato e tecnica, in un oggetto che diventa un’opera di luce, forma, acqua e ritmo”.

I criteri di valutazione hanno tenuto conto della capacità di ispirarsi al contesto, di creare in continuità tra passato e presente, di avvalersi di risorse locali per creare la propria opera, alla maniera in cui lavoravano i grandi maestri che hanno creato i capolavori per i monumenti dell’Opera di Santa Maria del Fiore.

Hanno fatto parte della giuria del “Premio Enrico Marinelli Contemporary Art Award”: Micol Forti, direttrice della Collezione di Arte Contemporanea dei Musei Vaticani; David Stuart Elliott, vice direttore e curatore senior presso il RMCA di Guangzhou; Antonio Natali, consigliere dell’Opera di Santa Maria del Fiore; Christian Oxenius, scrittore e curatore indipendente della Kunsthalle di Osnabrück; Denys Zacharopoulos, direttore artistico della Galleria Municipale, Museo e Collezione della Città di Atene.

Nato a Yerevan in Armenia, nel 1976, Mikaeyel Ohanjanyan vive e lavora tra Reggello, Firenze e Pietrasanta. Ha frequentato il Liceo Statale di Belle Arti P. Terlemezyan di Yerevan, dove si è laureato nel 1995, e in seguito l’Accademia di Stato di Belle Arti di Yerevan (laureandosi nel 2001). Nel 2000, appena trasferitosi in Italia, si è iscritto alla Accademia delle Belle Arti di Firenze, concludendo il suo percorso nel 2005. Durante la sua carriera artistica ha partecipato a numerose esposizioni nazionali ed internazionali, quali la 12esima Biennale di Architettura di Venezia (Padiglione Nazionale Armeno), la 54esima edizione della Biennale d’Arte di Venezia nel 2011 e la 56esima Biennale di Arte nel 2015 (Padiglione Nazionale Armeno), nella quale l’Armenia si è aggiudicata il Leone d’oro come miglior partecipazione nazionale. Nel 2016 il lavoro “Diario” è stato selezionato per il Frieze Sculpture Park, esposto all’interno del Regent’s Park di Londra. Successivamente la stessa opera è stata scelta per il prestigioso Yorkshire Sculpture Park dove rimaqrrà esposta fino al 2020. Nel 2017 due lavori di Ohanjanyan sono stati scelti per un progetto in situ del FIAC, ed esposti davanti al Petit Palais a Parigi.

Mattia Lattanzi
Dal numero 210 – Anno V del 27/6/2018