Nella Chiesa di S. Carlo il guanto insanguinato di Padre Pio
Tra le particolarità che offre la chiesa di San Carlo in via Calzaiuoli a Firenze sicuramente una delle più interessanti è l’esposizione permanente di un guanto appartenuto a San Padre Pio.
E’ esposto sulla parete destra, in una apposita teca, per la venerazione diretta da parte dei fedeli.
La reliquia è stata donata dalla scultrice Amalia Ciardi Dupré che ha ricevuto il guanto dal padre guardiano dei Cappuccini di Tora, Padre Atanasio da Teano.
Padre Atanasio era amico di padre Pio e ha vissuto qualche tempo con lui nel convento di San Giovanni Rotondo.
Il guanto gli fu donato dal santo al termine di celebrazione di una messa, dietro richiesta diretta di padre Atanasio.
Una devozione, quella a San Padre Pio, che conta moltissimi fedeli, riuniti nei Gruppi di Preghiera.
In Toscana, secondo gli ultimi dati ufficiali, risalenti al 2008, sono ben 132 i gruppi sparsi sul territorio, in Italia 2.711, nel mondo, in 65 Stati, ben 646.
Nella nostra regione il radicamento e lo sviluppo di tali gruppi si deve ad una figura storica del clero fiorentino, monsignor Giancarlo Setti, parroco di San Remigio, che fu una della persone più vicine al frate cappuccino.
Nominato da Padre Pio stesso come responsabile dei gruppi di preghiera, don Setti si spese con grande forza non solo per la loro diffusione, ma anche perché costituissero uno strumento di conversione per coloro che si affacciavano alla fede, un mezzo per accogliere tutti permettendo così a tutti di crescere.
Come ricordò il Cardinale Ennio Antonelli ai funerali, il 23 settembre 2002, Padre Pio e Monsignor Setti stipularono “un patto: ‘Tu occupati dei gruppi di preghiera’ – gli disse Padre Pio – ‘io mi occuperò dell’anima tua’. Diventò coordinatore nazionale dei gruppi di preghiera inviando circolari mensili di collegamento, tenendo conferenze, raduni e ritiri in varie parti d’Italia. Fino all’ultimo, il gruppo di preghiera ha rappresentato il suo impegno primario, senza dimenticare che ogni qual volta gli veniva chiesto di fare qualcosa per Padre Pio, egli rispondeva: ‘non posso dire di no!’. Alla luce del rapporto tutto speciale che si era instaurato fra queste due anime, assume un senso tutto particolare – è difficile infatti ritenerla una pura coincidenza – che don Giancarlo sia stato chiamato al Signore proprio nella domenica (nel suo caso ‘senza tramonto’) che precede la prima celebrazione liturgica della memoria di San Pio da Pietrelcina. Si vede che Padre Pio l’ha invitato a festeggiarla in Paradiso, come si farebbe fra … amici”.
Franco Mariani
Dal numero 1 – Anno I del 15/01/2014
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