Non si scrive per dire qualcosa, si scrive perché si ha qualcosa da dire…

Silvy3Questa settimana avevo tanti argomenti in testa per il mio consueto articolo settimanale, ma poi ho parlato con un’amica che mi ha confessato che le piacerebbe scrivere un libro sulla sua vita, per lasciare una traccia.

Io sono una scrittrice, la capisco benissimo, io scrivo perché… mi piace stravolgere la vostra mente, per provocare sensazioni e rumori; magari ad alcuni può dare fastidio, per altri invece può essere uno stimolo, ma a me piace raccontare la cronaca di me, e di loro.

Scrivo per farti sapere, scrivo per rendermi più leggera, scrivo perché la carta è muta, scrivo perché la carta è mia e non posso sentirmi di troppo, perché una parola scritta è una parola scritta, non urla e non sussurra, ma parla a mezza voce solo a chi vuole sentire.

Perciò, amica, se hai pensato di scrivere la storia della tua vita non lasciare che la paura di non saperla scrivere te lo impedisca, ogni vita è un romanzo, sia che tu l’abbia passata dentro un ufficio o tra i campi o in qualunque altro posto.

Certo non saremmo le future J. K. Rowling ma potremmo dire: ho comunque tentato.

Sì scrive sempre perché si ha qualcosa da dire e si spera che quel messaggio scritto, che sia un grido di dolore oppure di speranza, quell’urlo di gioia o di tristezza, insomma quel pensiero scritto venga anche solo per un momento accolto e catturato; anche perché, dopotutto, non si possono domare i sognatori.

Io scrivo per essere felice.

Sempre vostra.

Silvana Scano
Dal numero 210 – Anno V del 27/6/2018

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