“Oltre l’apocalisse” di Mattia Lattanzi

copertina imgOltre l’Apocalisse” è un romanzo scritto da Mattia Lattanzi e pubblicato nel 2014 da Cavinato Editore.

Vita e Morte sono le due facce della stessa medaglia. L’equilibrio e l’ordine dell’universo conosciuto si basano sull’armoniosa e misteriosa alternanza di queste due condizioni. La religione cristiana ci insegna che la fine del mondo avverrà quando i morti risorgeranno dalle tombe e saranno giudicati insieme ai vivi. Sarà l’inizio dell’Apocalisse e la terra tremerà, e non ci sarà rifugio per nessuno al cospetto dei Cavalieri mandati da Dio.

Se per noi credenti è il D-Day della fede, non possiamo escludere che accada un Apocalisse “laica” per mano della follia umana, e tra qualche tempo l’umanità rischi l’estinzione. Mattia Lattanzi immagina con questo romanzo uno scenario apocalittico non completamente impossibile. La terra è stata colpita da un misterioso e terribile virus che ha tramutato la maggior parte degli uomini in zombi e ha riportato in vita i defunti.

I sopravvissuti sono costretti a difendersi dai famelici zombi e soprattutto dalla feccia dell’umanità stessa che vede in questo incubo senza fine l’opportunità di soddisfare i più bassi bisogni e desideri di dominio.

Il lettore conosce Matt, protagonista di questa storia, un uomo normale prima dell’Apocalisse. Era un felice marito e padre, ma il virus gli ha tolto tutto. È costretto a vagare da solo per la terra quando un giorno salva da un attacco di zombi una giovane e bella donna di nome Naomi. Tra i due nasce subito un’immediata complicità e intimità che presto sfociano in un grande amore. La coppia incontra sulla propria strada altri sopravvissuti, uomini donne soli come loro desiderosi di stare insieme e di formare una parvenza di comunità e, se vogliamo, famiglia.

L’uomo ha un’anima schizofrenica. Da una parte distrugge tutto ciò che ha intorno per avidità e cupidigia, e dall’altra cerca disperatamente di non rimanere solo, spinto dalla voglia di calore e di un contatto con il prossimo.

Mattia firma un testo snello, semplice, diretto, che ha il pregio di usare uno stile che invoglia alla lettura incuriosendo il lettore. Il linguaggio scelto aiuta la comprensione del testo e l’intreccio narrativo, che magari andrebbe snellito in alcuni punti, ha un taglio molto televisivo rievocando alcune serie famose sull’argomento, come ad esempio la celebre “The Walking Dead”.

Un romanzo che scruta e racconta con buon pathos e ritmo narrativo l’anima dell’uomo evidenziandone pregi e difetti. Il finale aperto è speranzoso nei confronti dell’uomo che, nonostante tutto, possiede le potenzialità per uscire dall’oscurità se decide di dare ascolto al suo cuore e ai sentimenti di amicizia e di amore.

Roberto Sapienza
Dal numero 88 – Anno II del 25/11/2015