Padre Eligio Bortolotti, martire nel 1944 a Querceto – Sesto Fiorentino
Con il primo di settembre 1944 il centro di Sesto Fiorentino poteva considerarsi liberato, ma i tedeschi avevano occupato le zone collinari e l’ipotesi di un loro rientro non era così peregrina visto che americani e inglesi, dopo una fugace apparizione, avevano fatto momentaneamente ritorno a Firenze.
I tedeschi appostati alle Cappelle con le mitragliatrici e a Carmignanello con i cannoni rappresentavano ancora una minaccia. Dalle alture cercavano con ogni mezzo di rallentare l’avanzata degli alleati, ma produssero paura e morti anche fra la popolazione.
La mattina del 4 settembre 1944 i tedeschi, che ormai avevano abbandonato ogni proposito di rientro in città e battevano in veloce ritirata verso la linea gotica, non mancarono di perpetrare un ultimo efferato delitto. Si presentarono alla chiesa di Santa Maria e San Jacopo a Querceto, affidata alle cure pastorali degli Oblati di San Giuseppe, anche conosciuti come Giuseppini, chiedendo di parlare con il parroco don Eligio Bortolotti.
Non era la prima volta che succedeva perché Don Bortolotti, originario della val di Fiemme, parlava correntemente la lingua tedesca.
Il parroco, impegnato in quel momento nella visita ad una malata grave, una volta venuto a conoscenza dell’episodio, si sarebbe recato volontariamente al Comando tedesco a Villa Zappalà, a Querceto.
Qui fu interrogato e arrestato dai soldati tedeschi, quindi, verso le ore 16, trasferito a Villa Daddi, in prossimità di Baroncoli, a Calenzano, dove fu torturato.
Qui i tedeschi costrinsero due uomini, prelevati con la forza, a scavare una fossa vicino al torrente.
Nella mattinata del 5 settembre 1944, presumibilmente intorno alle ore 11, Padre Eligio fu portato alla fossa e fucilato.
Riprese video e foto di Franco Mariani.
Franco Mariani
Dal numero 398 – Anno IX del 7/09/2022
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