Pasti vegani 2 volte alla settimana nelle mense scolastiche

 piatti veganiIl Consiglio Comunale ha deciso che i bambini delle scuole fiorentine è bene che si avvicino ai piatti vegani e per questo, due volte alla settimana, nelle mense scolastiche, saranno serviti piatti vegani.

La decisione, che partirà dal 15 aprile prossimo, è stata votata su pressione di un consigliere comunale il quale da anni ha iniziato una personale campagna a favore dei piatti vegani, essendosi convertito a questa nuova forma di alimentazione.

Il veganismo  è una filosofia di vita basata sul rifiuto di ogni forma di sfruttamento degli animali e quindi sull’esclusione di tutti i cibi di origine animale.

Carne bandita quindi ma anche tutti i prodotti di origine animale.

Oltre alla dieta vegana classica, basata su cereali, legumi, verdura e frutta e tipicamente adottata come pratica alimentare nel veganismo etico, si possono considerare diete vegane anche altre diete che, sebbene differiscano sostanzialmente da una dieta vegana classica sia nei principi alimentari sia nel tipo di alimenti consumati, non comprendono il consumo di alcun ingrediente di origine animale, quali quelle praticate, ad esempio, nel crudismo vegano, nel fruttarismo o nell’ehretismo.

La mancanza di certi alimenti, come la carne, per ben 2 volta alla settimana, in una fase delicata come quella della crescita, soprattutto per i bambini dell’asilo e delle elementari, hanno già fatto insorgere diversi genitori che non solo hanno già comunicato che se il Comune non ritirerà la decisione non manderanno più, per protesta, i ragazzi a scuola, ma si rifiuteranno di pagare la retta mensile per la mensa.

Da parte sua il Comune ha risposto che non intende ritornare sulla sua decisione, non essendoci controindicazioni sanitarie  ne alimentari da parte del Ministero, e che per quelle famiglie che negli ultimi due mesi di scuola decidessero di non pagare la retta mensile saranno emesse cartelle esattoriali oltre a denunciare alle autorità di Polizia chi non manderà a scuola i propri figli, in osservanza all’obbligo scolastico.

E’ già pronto un ricorso al TAR da parte di alcune associazioni di genitori.

Nicola Nuti

Numero 12 – Anno I del 1/04/2014