“Più unico che raro” di Luca Alfano
Luca è una giovane promessa del calcio, è il riferimento della sua squadra, è quello che segna e fa segnare. Sono in molti a credere che il ragazzo abbia un futuro nel mondo del calcio. Gioca a livello agonistici fino a tredici anni, ma proprio quando tutto sembra girare per il verso giusto, Luca viene ricoverato per un’emorragia. Da quel momento la sua vita cambia radicalmente: 20 anni di ricoveri, di errate diagnosi, 20 anni di silenziosa sofferenza che però non intaccano la sua straordinaria voglia di vivere e la sua ironia. Una vicenda ricca di emozioni, un grande insegnamento per tutti quanti noi.
In queste 120 pagine di “Più unico che raro”, 0111 edizioni, Luca Alfano, ragazzo di origini napoletane ma da sempre residente a Varese, ci racconta la sua storia. Un’esistenza segnata dalla grande passione per il calcio, uno sport che Luca ama fin dalla più tenera età. Come tanti bambini inizia a giocare nel cortile sotto casa, con gli amici, finché un giorno arriva la grande occasione: la possibilità di fare un provino per un’importante società della Provincia di Varese. Da quel momento Luca vivrà solo per il calcio, il suo idolo è il grande Maradona, in squadra viene soprannominato El Pibe, come l’impareggiabile campione argentino. Luca capisce di poter diventare un campione ma il suo sogno s’interrompe bruscamente all’inizio dell’adolescenza. Una misteriosa emorragia, valori del sangue sballati, medici che non capiscono da quale malattia sia affetto il ragazzo.
Da quel momento per Luca inizia un’altra vita, una vita fatta di continui ricoveri in ospedale, di diagnosi errate, di sofferenza nel vedersi ogni giorno sempre più debole, quasi incapace di camminare e respirare tanto da dover essere costretto ad usare l’ossigeno nonostante la giovane età. Ad oggi la malattia di Luca non ha ancora un nome, per questo lui, con grande ironia, la chiama “la bastarda”.
Dopo un periodo di sofferenza fisica ed interiore Luca, sempre circondato dall’affetto dei genitori, del fratello e degli amici, ritroverà la voglia di vivere e di raccontare la sua storia nonostante la malattia lo inchiodi su una carrozzella.
Con le sue parole, a volte piene di speranza, a volte cariche di rabbia, Luca c’insegna ad affrontare la vita nel modo giusto anche quando non la si può più vivere pienamente; un’immensa forza d’animo è presente in questo piccolo grande uomo che nonostante il male che lo affligge vive ogni giorno col sorriso sulle labbra e trova la forza per incoraggiare e donare voglia di vivere a tutti, non soltanto ai malati.
Un piccolo libro che racchiude un grande insegnamento: anche se la vita ci mette davanti a dure prove non dobbiamo arrenderci mai.
“Non mollare mai!”, come gli cantano i ragazzi della Curva Nord del Varese, di cui Luca è grande tifoso.
Potete seguire Luca sia attraverso la sua pagina Facebook sia attraverso il sito www.lucalfano.it
Giacomo Pedroni
Dal numero 72 – Anno II dell’8/07/2015
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