“Re minore” in concorso al Premio David di Donatello
Sono grandi le aspettative riposte sul nuovo lungometraggio del regista siciliano Giuseppe Ferlito, fiorentino di adozione, che ha già ricevuto i più importanti riconoscimenti del 74° Festival Internazionale del Cinema di Salerno, aggiudicandosi il Primo Premio della Giuria popolare internazionale e il Gran Trofeo Golfo di Salerno Ignazio Rossi: “Per aver rievocato diverse emozioni attraverso un’attenta contaminazione di diversi generi cinematografici, sviluppando una trama perfetta come un meccanismo ad orologeria, che tiene avvinto lo spettatore dal primo all’ultimo minuto”.
Adesso arriva anche il concorso ad uno dei principali Premi di cinema nazionali; assegnato dall’Accademia del Cinema Italiano in diverse categorie, il David di Donatello prende il nome dalla celebre statua, la cui riproduzione in miniatura viene assegnata ai vincitori durante la cerimonia di premiazione.
Poetico, drammatico e grottesco: queste le tre nature di ‘Re minore’, il film firmato dal fondatore e direttore della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, quasi completamente ambientato in Sicilia, ma con la partecipazione anche di attori toscani. Poi la veracità dei dialoghi e dei luoghi, l’appassionata interpretazione di Gabriele Ferrantelli, la bellezza senza veli della coprotagonista Letizia Toni, accentuano la magia del lungometraggio, mano mano che le scene si susseguono, mantenendo incollati allo schermo gli spettatori.
“È la musica il cuore pulsante della storia che coinvolge Mimì, il mio protagonista – spiega Ferlito – un musicista sperimentale tornato dall’estero in Sicilia per rinnovare la sua arte. Nel confronto artistico tra Mimì e Corona, suo vecchio maestro di musica, s’innesca la metafora della doppia anima della Sicilia, quella antica e quella moderna, nonché tutta la forza drammatica di un contrasto generazionale mai risolto”.
Mimì, interpretato da Gabriele Ferrantelli, nasce a Bonastea nasce, un piccolo paesino della Sicilia. Fin da piccolo suona il tamburo nella banda del paese ed è attratto dalla musica, in particolare dai suoni che scaturiscono da tutto ciò che percuote. Questa sua passione lo porterà a Londra, dove studierà Ingegneria del suono. Qui incontrerà Mirella (Letizia Toni), una ragazza di Firenze con la quale andrà a convivere. I due vorrebbero mettere al mondo un figlio e lo vorrebbe anche il padre di Mimì, che dalla Sicilia li incoraggia a trasferirsi dicendo: “L’aria buona del paese vi renderà prolifici”.
Ad accogliere la giovane coppia in Sicilia, oltre al padre, al Sindaco (Vito Ferrantelli) e al Parroco, ci sarà anche Corona (Vincenzo Catanzaro), il maestro di musica della scuola, che li ospiterà dopo che un improvviso terremoto ha reso la casa del padre di Mimì inagibile. Mentre per catturare i suoni della natura e trasformarli in musica Mimì si aggira con la sua attrezzatura nelle campagne e sui monti vicini, Mirella rimane sola e sottoposta agli sguardi vogliosi di Corona, a quelli curiosi della gente del paese ed ai rimproveri del padre di Mimì per una gravidanza che ancora non arriva. Il Parroco del paese è affascinato dalla musica di Mimì e la propone in Chiesa durante un matrimonio, preferendola a quella del Maestro Corona che viene in questo modo scavalcato. Oltretutto Corona verrà denunciato per un diploma di Conservatorio falso e Mimì verrà nominato come insegnante di musica al suo posto. Con il passar dei giorni tra gli abitanti della piccola comunità si creeranno tante tensioni, e Mirella sentirà il disagio di una società che non le appartiene.
Completano il cast Dorella (Emanuela Bonaccorso),Jaco (Santo D’Aleo), Fabrizio (Walter Nestola), Padre Santino (Nicola Puleo) e il Questore (Fabio Baronti).
Mattia Lattanzi
Dal numero 373 – Anno IX del 9/02/2022
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