Restauro beni artistici: ora è possibile per tutti grazie al 5×1000
Sono tanti gli immobili religiosi, appartenenti al Fondo edifici di culto del Ministero dell’Interno, che si trovano a Firenze e nei suoi dintorni.
Oltre alle grandi basiliche, come Santa Croce e Santissima Annunziata e il complesso di Santa Maria Novella, ne fanno parte anche le chiese di San Marco, di Santo Spirito, del Carmine, di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, di San Paolo Apostolo e di San Firenze. Presenti inoltre il monastero di Montesenario e la chiesa dell’Abbazia di Vallombrosa.
Il Fondo annovera nel suo ingente patrimonio anche importanti aree museali, l’area naturale della Foresta di Tarvisio e un fondo librario antico di oltre 400 volumi. Negli ultimi cinque anni, per gli interventi di tutela e manutenzione sono stati stanziati oltre 30 milioni di euro.
Da quest’anno ogni cittadino può partecipare alla conservazione e al restauro di questo considerevole capitale artistico e monumentatale attraverso la propria dichiarazione dei redditi, destinando la quota del 5×1000 dell’imposta Irpef.
Basta firmare l’apposito riquadro indicato dalla dicitura “Finanziamento delle attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici” (soggetti di cui all’articolo 2, comma 2, del D.P.C.M. 28 luglio 2016), indicando il codice fiscale 97051910582.
Simona Michelotti
Dal numero 208 – Anno V del 13/6/2018
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