Saldi 2019 in linea con quelli del 2018: consigli per gli acquisti
I saldi invernali, secondo Confcommercio Toscana, saranno “sanza infamia e sanza lodo”, con una sostanziale tenuta che dovrebbe scongiurare grossi tracolli ma che, in ogni caso, non basterà a colmare i vuoti della stagione.
“Sono stati mesi faticosi – chiosa la presidente di Federmoda Confcommercio Toscana Federica Grassini – prima per il meteo, con il caldo che è durato fino a novembre inoltrato e non ha agevolato per niente la vendita dei capi invernali; poi per la corsa al ribasso che, dal Black Friday in poi, ha limato molto il margine finale delle vendite. Chi ha aderito all’iniziativa a novembre ha avuto un fatturato in aumento, ma con ricavi davvero risicati, senza contare che si è giocato una parte delle vendite del Natale. Speriamo che non sia vanificato anche il risultato dei saldi”.
Il budget stanziato dai toscani sarà lo stesso dello scorso anno: circa 167 euro a persona. Le percentuali di sconto saranno subito abbastanza alte, dal 30% in su. I prodotti più gettonati saranno capispalla, maglie griffate, sneakers e stivaletti.
Tra i colori, quelli caldi lanciati dalle collezioni autunno inverno di quest’anno, come l’arancio, il bordeaux, il senape e tutte le sfumature del giallo.
“In occasione dei saldi, le nostre associazioni territoriali hanno inviato agli operatori il solito vademecum con le regole per effettuare correttamente i saldi di fine stagione”, ricorda la presidente Grassini. “Tra queste, l’obbligo di accettare carte di credito/debito e quello di indicare per ogni prodotto il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale. Per quanto riguarda il cambio della merce acquistata, è rimesso alla discrezionalità del negoziante, ovviamente a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, della riduzione o restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. Ultima cosa da ricordare: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi non appartenenti alla stagione in corso”.
Simona Michelotti
Dal numero 232– Anno VI del 9/1/2019
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