Saldi: consigli per gli acquisti
Secondo le stime di Confcommercio Firenze, ogni famiglia per i saldi spenderà 300 euro.
Almeno un fiorentino su due approfitterà degli sconti per rifare un po’ il proprio guardaroba.
Soprattutto si acquisteranno capi di abbigliamento e calzature.
Rispetto a un anno fa, i commercianti del centro storico di Firenze hanno notato “un leggero miglioramento”, soprattutto gli acquisti natalizi, almeno per i commercianti fiorentini, non sono andati male, soprattutto negli ultimi giorni.
“Il positivo rush finale che abbiamo registrato nell’ultima settimana prima di Natale ci fa ben sperare – conferma Tiziano Tempestini, direttore Confcommercio Firenze -. Le vendite natalizie sono andate meglio del previsto. E non mancano i negozi che, rispetto all’anno passato, segnalano un incremento delle vendite. Ecco, tutto questo ci porta a guardare positivamente ai saldi in partenza. Complice il freddo ormai arrivato, saranno in molti ad approfittare dei saldi per acquistare capi importanti come giacconi, cappotti e golf di un certo pregio. Come ogni anno si partirà con sconti del 30%, per poi arrivare al 50% tra fine gennaio e inizio febbraio.
Primo Mastrantoni, Segretario dell0Associazione per i diritti degli utenti e consumatori- Aduc, ricorda ai consumatori, le 10 regole da tenere presente prima, durante e dopo l’acquisto, che possono aiutare, vista la frenesia che spesso attanaglia il consumatore desideroso di “fare l’affare”, a non prendere la tradizionale fregatura.
PRIMA DI SCEGLIERE L’ACQUISTO
1) Non fare acquisti, se non indispensabili, prima dell’avvio dei saldi. Nei giorni pre-saldi sarebbe opportuno fare un giro per i negozi e individuare i prodotti che potrebbero interessare, segnando i prezzi a cui vengono venduti, per poi verificare che nel periodo dei saldi il prezzo sia realmente calato;
DURANTE L’ACQUISTO – PREZZI
2) Non fermarsi al primo negozio che pratica sconti, ma visitarne diversi e confrontare i prezzi esposti e la qualità della merce di riferimento (dopo non si potrà rivendicare il cambio di un prodotto perchè il negozio a cento metri piu’ in la’ vende lo stesso ad un prezzo dimezzato);
3) non lasciarsi ingannare da sconti che superano il 50% del costo iniziale. Nessuno regala niente. Difficilmente un commerciante ha ricarichi superiori al 50% a meno che non si tratti di un artigiano che produca da sè e che nella determinazione del prezzo ha margini e logiche più ampie;
4) ricordarsi che prezzi tipo “49,90″ euro vuole dire “50,00″ e non “49,00″.
DURANTE L’ACQUISTO – PAGAMENTI
5) Le forme di pagamento non differiscono da quelle abituali, perchè siamo in presenza di transazioni commerciali e il prezzo di acquisto non modifica le regole. Quindi diffidare da chi impone il pagamento in contanti pur avendo esposta la segnalazione della convenzione con un istituto di carte di credito o bancomat. Si può chiedere di usufruire di questa forma di pagamento, e in caso di diniego segnalarlo all’istituto di credito, che potrebbe anche annullare la convenzione con quel commerciante.
DURANTE L’ACQUISTO – QUALITA’
6) Guardare le etichette che riportano la composizione dei tessuti: i prodotti naturali costano di più, quelli sintetici meno. La percentuale di composizione può variare notevolmente e incidere sul costo finale;
7) I capi d’abbigliamento riportano l’etichetta con le modalità di lavaggio e conviene sempre chiedere conferma al commerciante di ciò che è indicato: la sua esperienza può servire a prevenire spiacevoli sorprese dopo che si è portato il capo d’abbigliamento in lavanderia;
8) Essere pignoli. Di un capo verificare se è di pura lana vergine o di lana. La seconda lana puoò essere riciclata, la prima no. Di un capo di cotone chiedere la provenienza: i prodotti provenienti dai Paesi asiatici possono essere trattati con pesticidi o antimuffe che al contatto con la pelle possono provocare allergie;
9) diffidare dei capi d’abbigliamento disponibili in tutte le taglie e/o colori: è molto probabile che non sia merce a saldo, ma immessa sul mercato solo per l’occasione e quindi con un finto prezzo scontato;
DURANTE E DOPO L ‘ACQUISTO
10) Diffidare dei negozi che espongono cartelli tipo “la merce venduta non si cambia”: esistono regole precise del commercio che impongono il cambio della merce non corrispondente a quanto propagandato o perché difettosa. Il fatto di essere in saldo, non significa che queste regole non siano valide. Ricordarsi che non esiste il diritto di recesso negli acquisti fatti in un esercizio commerciale: per cui se si e’ sbagliata la taglia o si e’ semplicemente cambiato idea, è solo la disponibilità del commerciante che può ovviare al problema, ma non c’è un diritto del consumatore.
“Come primo giorno non ci lamentiamo – ha detto il Presidente Federmoda Firenze, Danilo Bencistà -. Nei negozi c’è un discreto movimento. Insomma, stiamo lavorando sopra le nostre aspettative. Considerato che anche il Natale è andato meglio del previsto, per il momento possiamo ritenerci piuttosto soddisfatti”.
Franco Mariani
Dal numero 46 – Anno II del 07/01/2015
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