Scrutatori elezioni: pochi Comuni privilegiano i disoccupati

scheda elezioni regionaliSpazio ai disoccupati tra gli scrutatori nei seggi elettorali.

Questa, nel 2015, a fronte della crisi che ha colpito anche la nostra Regione, la proposta del Presidente della Toscana Enrico Rossi, fatta propria poi dalla Giunta e approvata infine dal Consiglio Regionale.

“Abbiamo inserito tra i criteri con cui le commissioni comunali sceglieranno gli scrutatori  – spiegò all’epoca il Presidente Rossi – quello  dell’essere disoccupati  e iscritti ai centri dell’impiego. Di più: abbiamo chiesto di dare a questi la priorità”.

In tutta la Toscana ci sono quasi quattromila sezioni elettorali e gli scrutatori necessari sono dunque quasi sedicimila, pagati per due o tre giorni di impegno (il sabato pomeriggio, la domenica e il lunedì) con 120 euro circa, venticinque euro in più, come nel caso delle elezioni del prossimo 4 marzo, se le schede sono due.

“Non sono grandi cifre – disse Rossi -, ma ci sembrava giusto che nell’offrire questa possibilità venissero prima i disoccupati”.

E’ vero che la norma vale solo per le elezioni regionali, in quanto tutte le altre consultazioni sono infatti regolate dalla legge dello Stato, tuttavia in questi anni diversi Comuni toscani hanno adottato delle proprie delibere per dare, anche nelle altre occasioni elettorali, una corsia preferenziale ai disoccupati, purchè già iscritti nell’apposito albo, a cui ci si può iscrivere tra il 1 ottobre e il 30 novembre di ogni anno, ed inseriti nelle apposte liste provinciali di disoccupazione.

Per essere nominati scrutatori è infatti obbligatorio fare domanda ed avere i requisiti richiesti per svolgere tale incarico.

Ovviamente ad ogni tornata elettorale chi avanza la richiesta dovrà autocertificare se è o meno disoccupato o riconfermare la precedente dichiarazione.

Tra venticinque e venti giorni prima del voto avviene la nomina da parte della Commissione Elettorale del proprio Comune.

Dal 1990 – riforma quado era Sottosegretario agli Interni con delega ai servizi elettorali il toscano Valdo Spini – gli scrutatori venivano estratti a sorte, ma da alcuni anni la legge nazionale è cambiata, e tra l’elenco degli elettori disponibili ciascuna Commissione Comunale, formata dal sindaco e da consiglieri di maggioranza e minoranza, sceglie in base alle regole che si è dato.

Peccato che su quasi 300 Comuni toscani, in questi ultimi due anni, solo meno di una trentina, almeno da un rapido giro sul web, abbiano esteso la corsia preferenziale per i disoccupati anche alle altre elezioni.

Ad eccezione del Comune di Lucca, sembra che nessun altro Comune capoluogo di provincia abbia però approntato questa corsia preferenziale.

Così nelle prossime elezioni molti disoccupati rimarranno a bocca asciutta.

Non sarà così per i Comuni di Borgo San Lorenzo, Buti, Calcinaia, Camaiore, Capraia e Limite, Carrara, Castelfranco, Castiglione della Pescaia, Certaldo, Collesalvetti, Colle Val d’Elsa, Greve in Chianti, Grosseto, Massa, Massarosa, Montecarlo, Montelupo, Montopoli in Val d’Arno, Palaia, Ponsacco, Poggio a Caiano, Rignano sull’Arno, San Casciano, Santa Maria a Monte, San Vincenzo, Vicopisano,  che, come riportano anche i rispettivi siti, hanno invitato gli scrutatori disoccupati iscritti all’apposito albo a confermare il loro stato per essere nominati ai vari seggi per le elezioni del prossimo 4 marzo.

Onore a questi Comuni per tenere nella giusta considerazione chi è attualmente disoccupato.

Potrebbe anche darsi che altri Comuni diano questa possibilità, ma non hanno certo diffuso la notizia o dato pubblicità sul proprio sito, e quindi consigliamo ai tanti disoccupati di chiamare l’ufficio elettorale del proprio Comune e informarsi. Anche perchè a breve si riuniranno le Commissioni Elettoriali, e dopo non sarà possibile essere nominati, a meno che qualche nominato non rinunci alla nomina.

A questo punto non resta che augurarsi che presto anche gli altri oltre 270 Comuni della Toscana provvedano ad approvare apposite delibere in modo che i disoccupati siano privilegiati  ad essere nominati, e non invece i soliti amici degli amici dei politici, come avviene ora.

Franco Mariani
Dal numero 188 – Anno V del 24/1/2018