Sei più Dottor Jekyll o Mister Hyde?
Dottor Jekyll e Mister Hyde, e l’eterna lotta tra bene e male.
Pubblicato nel 1886 “Lo strano caso del Dottor Jekyll e Mister Hyde” è considerato uno dei più importanti classici della letteratura fantastica; ne sappiamo la trama, anche se non ci è mai capitato di leggerlo, lo abbiamo visto al cinema, in tv, e anche su alcuni fumetti.
Il suo autore, Robert Louis Stevenson, si dice che potrebbe aver preso spunto da un fatto di cronaca realmente accaduto, un dottore che conduceva una doppia vita.
Stevenson dichiarò che il romanzo era stato scritto, riscritto e pubblicato nel giro di dieci settimane; in italiano è stato tradotto diverse volte, ed è un romanzo popolare, tra i più venduti dell’epoca.
La storia del dottore gentiluomo e del Signore malvagio, il bene e il male, l’ombra e la luce, la ragione e la follia.
Siamo divisi a metà? Siamo bene e male insieme?
Forse ciascuno di noi porta dentro di sé una personalità differente da quella pubblica.
Anche Pirandello lo diceva a modo suo: “imparerai a tue spese che lungo il cammino incontrerai ogni giorno milioni di maschere e pochissimi volti”.
Stevenson esplora in modo intensivo le battaglie che si svolgono in ognuno di noi, come osserva il Dottor Jekyll: “ho visto che delle due nature che si contenevano la mia coscienza, anche se si potrebbe dire che io fossi l’una o l’altra, era solo perché ero radicalmente entrambe”.
Attraverso Hyde, il rispettabile Dottor Jekyll è liberato dalle costrizioni imposte dalla società, “il mio diavolo era stato a lungo ingabbiato, ne è uscito ruggendo”.
Jekyll, osserva che, in definitiva, dovrà scegliere tra essere Dottor Jekyll o Mister Hyde, e spesso una parte di noi stessi vorremmo che non ci fosse, ma c’è… e forse questo vale per tutti?
La parte di noi stessi che vorremmo che non ci fosse è quella che ci impedisce di essere perfetti, perché se l’altro “io” non ci fosse, se non avessimo problemi per dominarlo, noi saremmo belli, buoni e perfetti fino alla noia.
Insopportabili, insomma…
Sempre vostra.
Silvana Scano
Dal numero 371 – Anno IX del 26/01/2022
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