Si, è vero, sono qui e sono strana proprio come te
Frida Kahlo, pochi giorni fa, esattamente il sei luglio, era l’anniversario della nascita di questa grande, immensa artista, considerata una delle più importanti pittrici messicane, un artista coraggiosa, capace di trasformare la sofferenza in ispirazione, uno spirito indomito in un corpo fragile; una vita difficile la sua, segnata da una lunga malattia e da grandi passioni, dal suo amore tormentato per Diego Rivera e dai suoi bellissimi autoritratti.
Ho studiato la sua vita e ne sono rimasta affascinata. Una vita breve… Frida, nata nel 1907 ci lascia nel 1954 a soli 47 anni; una vita breve ma ricca di emozioni, perché quando vivi con il cuore non significa limitarsi a contare i giorni e gli anni, ma significa contare le emozioni.
Perché di questo siamo fatti, di emozioni fugaci, intense, irrinunciabili.
La prima opera di Frida è un autoritratto, e lei stessa dirà: “dipingo autoritratti perché spesso sono sola, perché sono la persona che conosco meglio”.
Potrei raccontarvi tante cose su Frida, e vi dirò che fin da bambina dimostrerà di avere un carattere forte e passionale, che la vita la metterà alla prova tante volte ma lei non si arrenderà mai, neanche quando affronterà la più difficile, quando in seguito a un terribile incidente stradale che le causerà la frattura multipla della spina dorsale, di parecchie vertebre e del bacino, rischierà di morire e si salverà sottoponendosi a 32 interventi chirurgici che la costringeranno a letto per mesi. Aveva solo diciotto anni e le ferite riportate la faranno soffrire tutta la vita.
Sua questa bellissima poesia.
Ti meriti un amore che ti voglia spettinata, con tutto e le ragioni che ti fanno alzare in fretta, con tutto e i demoni che non ti lasciano dormire,
ti meriti un amore che ti faccia sentire sicura, in grado di mangiarsi il mondo quando cammina accanto a te, che senta che i tuoi abbracci sono perfetti per la sua pelle,
ti meriti un amore che voglia ballare con te, che trovi il paradiso ogni volta che ti guarda negli occhi, che non si annoia mai di leggere le tue espressioni,
ti meriti un amore che ti ascolti quando canti, che ti appoggi quando fai la ridicola, che rispetti il tuo essere libera, che ti accompagni nel tuo volo, che non abbia paura di cadere,
ti meriti un amore che spazzi via le bugie.
Che ti porti il sogno, il caffè e la poesia.
P.S. Il papà di Frida era ebreo, emigrato in Messico dall’Ungheria, e lei, una volta adulta, cambierà il nome originario Frieda (nome assai usuale in Germania che discende dalla parola “Fried” che significa “pace”) in Frida per contestare la politica nazista della Germania.
Come non innamorarsi di una donna così.
Sempre vostra, e… sognate in grande.
Silvana Scano
Dal numero 256– Anno VI del 10/7/2019
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