Sotto il segno di Leonardo brilla l’arte di Maurizio Diana
L'edició 2019 di Florence Biennale, Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea di Firenze, la vetrina d’eccellenza nel panorama artistico contemporaneo, celebra il 500esimo anniversario della morte di Leonardo con un titolo dedicato al sommo genio, “Ars et Ingenium”, Similitudine e invenzione.
Des de 18 al 27 ottobre alla Fortezza da Basso a Firenze aprirà i battenti la Biennale di arte contemporanea e collateralmente inizieranno vari eventi tra cui un convegno, la 25 Octubre, su Leonardo da Vinci, e un premio internazionale “Lorenzo il Magnifico”.
Tra gli artisti invitati a partecipare, Maurizio Diana è il personaggio che meglio riassume l’icona del genio. Artista e scienziato, mente creativa e brillante ricercatore, domina la scena artistica da vari anni con le suo opere che rappresentano allo stesso tempo espressione di un pensiero illuminato ed elaborazione sintetica di immagini vitali, strettamente legate al periodo storico nel quale viviamo.
Maurizio Diana, per Florence Biennale presenterà la sua personale ricerca nel settore artistico con un quadro e contemporaneamente parteciperà alla giornata di studi su Leonardo Da Vinci nelle vesti di studioso, membro dell’ENEA, el matí del 25 Octubre.
La lunga carriera artistica di Maurizio Diana si è svolta parallela alla sua attività pubblica di scienziato presso l’ENEA. Il suo pensiero, superando le barriere della pura evidenza, si è inoltrato in un percorso di pura teoria per rendere visibili e realizzabili nuovi orizzonti tecnologici e intellettuali.
Il futuro prossimo, già intravisto nella sua appassionata ricerca, l’ha reso immagine attraverso quadri e lavori in ceramica dalle cromie forti e dalle sottili linee che nascondono la vita, le architetture, gli spazi. Un lavoro accurato e intelligente. Opere di grande semplicità e suggestione. La sensibilità dell’artista che è anche esploratore scientifico.
“Dal dipinto all’installazione, dalla stasi al dinamismo, dalla sospensione alla ciclicità temporale , dalla realtà fotografica alla realtà variegata e ambigua della memoria, impregnata di stratificazioni psicologiche… – scrive Maria Francesca Zeuli nella presentazione del catalogo della mostra “Roma mon amour” – La sua pittura anticipa quindi caratteri e contraddizioni del nostro momento storico attraverso la separazione tra immagine dell’umano e immagine dei luoghi e del suo ambiente. La destrutturazione della composizione è la costante che lega l’evoluzione della sua pittura con l’evoluzione-involuzione storico-sociale”.
Ma non è astrazione e lontananza dall’uomo. Anzi la ricerca di Maurizio Diana affonda la sue radici nella realtà umana. Un genere di pittura colta, come la descrive Gérard Xuriguera: “… miscela di una tecnica particolare e di sapienza pittorica volontariamente tenuta nello sfumato evocativo di un insieme di simboli rivestiti di nostalgia rivisitata e di sentimenti intimi, trattati in un modo ellittico estremamente contemporaneo”.
L’opera presentata alla Biennale fiorentina da Maurizio Diana si intitola “La creazione della donna” olio su tela e collage composto tra il 1979 i la 2018, delle dimensioni di cm. 200 x 120 h. Mentre il suo intervento durante il convegno verterà sulla creazione artistica e tecnologia dal tempo di Leonardo fino al loro sviluppo nel XX secolo.
Simona Michelotti
Dal numero 267– Anno VI del 16/10/2019
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