Torna visibile la facciata della chiesa dei Santi Simone e Giuda
Sono stati smontati lo scorso 16 dicembre i ponteggi che dalla metà dello scorso ottobre coprivano parte della facciata della chiesa dei Santi Simone e Giuda nella piazzetta di San Simone, uno dei luoghi più suggestivi del centro storico fiorentino.
Posta nelle immediate vicinanze di Piazza Santa Croce, la chiesa è attualmente frequentata dalla comunità cattolica ucraina .
La conclusione del restauro consente ora di guardare con rinnovato interesse la facciata della chiesa col suo elegante portale e il bell’affresco con la raffigurazione della Madonna fra i santi Simone e Giuda , due opere d’arte esposte alla permanente visione collettiva e parte del patrimonio artistico urbano che arricchiscono Firenze rendendola unica.
Il portale in pietra serena e la lunetta sono state restaurate grazie ai fondi ordinari della Soprintendenza per il Patrimonio artistico ed etnoantropologico e per il Polo museale della città di Firenze, Soprintendenza che non solo cura l’organizzazione di mostre ed eventi, ma che ha anche il compito della tutela delle opere d’arte e apparati decorativi della città, sulla base dei fondi disponibili e delle urgenze, con un apposto ufficio e dei funzionari incaricati.
Il restauro si era reso urgente per le condizioni di grave degrado della pietra serena delle colonne, dei bei capitelli scolpiti e per la situazione precaria dell’affresco, entrambi databili al 1630.
I lavori sono stati eseguiti da Sabino e Francesco Giovannoni insieme a Lucia Fagioli, coordinati e diretti da Maria Matilde Simari della Soprintendenza.
La lunetta affrescata è opera certa di Nicodemo Ferrucci (Fiesole 1574 - 1650), un pittore che ha lasciato sue opere nel Duomo di Fiesole, nel convento di Santa Trinita, nel chiostro di Ognissanti e in tanti altri luoghi di Firenze e del circondario.
Il portale in pietra con capitelli scolpiti con eleganti motivi di ghirlande e mascheroni è probabilmente riferibile all’architetto Gherardo Silvani che nel 1630 curò la ristrutturazione della chiesa su commissione di Bartolomeo Galilei, maggiordomo del Cardinale Leopoldo de’ Medici.
L’intervento costituisce un indispensabile apporto alla conservazione del nostro patrimonio ed anche un piccolo contributo alla riscoperta di un angolo della città e di una sua antica chiesa che conserva importanti opere del Cinque e del Seicento fiorentino con dipinti di Granacci, Naldini, Vignali e Curradi.
Izstrādes
Numurs 1 -Gads 15/01/2014
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