“Tra le braccia di un sogno” di Alessia Cucè
Leggere è la passione più bella che si possa avere: comodamente seduto, davanti ad un caminetto, hai la possibilità di esplorare nuove realtà semplicemente leggendo ed immaginando: non è fantastico?
La sensazione di esplorare realtà a me sconosciute mi ha trascinata durante questo weekend come un uragano, tutto questo è stato possibile leggendo il romanzo di Alessia Cucè, “Tra le braccia di un sogno. Il ritorno del sigillo bianco”.
Alessia, classe 1980, è al suo secondo capitolo, il primo. della stessa saga, “Tra le braccia di un sogno”, risale praticamente a meno di un anno fa.
Io ho avuto il piacere di recensire il secondo romanzo, uscito nel novembre 2014 e quando ho chiesto ad Alessia di riassumere quello precedente, ecco come m’ha risposto: “Alyssa, docente universitaria e donna affermata, sente che la sua vita terrena le sta stretta, forse per la sua grande paura della morte o forse per il suo sogno sempre uguale da quando aveva 5 anni: quell’uomo poggiato a quell’albero, in quel mondo idilliaco, che non riesce mai a raggiungere. Nel giorno del suo trentesimo compleanno però, il fato vuole farle un meraviglioso regalo e vuole condurla finalmente a scoprire il mondo dei suoi sogni, DreamWorld, un mondo nel quale le anime degli esseri umani, unite da Dio, possono ritrovarsi e godere dell’eternità. Ma il regalo più bello è incontrare Nächt, quell’uomo che lei ha sempre sognato. Quell’uomo che scoprirà essere la sua anima gemella. Ma l’eternità non è facile da ottenere, a causa della guerra tra i Globi Alati: Samanael, protettore di DreamWorld e i suoi fratelli, esseri immortali di una bellezza disarmante, gelosi degli esseri umani. Alyssa diventerà l’unica possibilità per riuscire a stipulare un contratto, dato che a lei è stata affidata la chiave del Sigillo Bianco, unica esistente in tutto l’universo, da Margherita, la porta che permette l’accesso tra i due mondi, e vivere l’eternità con il suo amore, che invece, quando scopre che lei è il Sigillo, alza una barriera per evitare ogni contatto se non quello dell’addestramento. Alyssa scoprirà i suoi poteri, grazie alle sue precedenti vite e grazie soprattutto alla daga forgiata con l’aiuto di Dio, da Samanael. Conoscerà il meraviglioso puma bianco protettore del Globo e visiterà le terre di quel meraviglioso sogno, ma si dispererà di non poter godere della sua anima gemella. Quando sarà giunta l’ora di incontrare i Globi Alati capeggiati da Nataniel, Alyssa riuscirà a stipulare di nuovo l’accordo, salvando le terre si Samanael e tutte le anime che lo popolano, ma pagando a caro prezzo la dimostrazione dell’amore incondizionato che può dare un uomo. È così costretta a ritornare per sempre nella sua prigione, la terra”.
Leggendo il secondo capitolo della saga di “Tra le braccia di un sogno”, me ne sono praticamente innamorata anzi sono in attesa della sua terza uscita che, come m’ha confessato Alessia, bolle in pentola da un po’ di tempo.
La storia è avvincente, ruota intorno questo mondo fantastico (in parallelo con la vita terrena) che fa da sfondo ad una guerra che, purtroppo, si scatenerà ai piani alti, lasciando anche qualche morto. In realtà ciò che più colpisce di questa scrittrice esordiente è l’attenzione per i particolari, il mondo non-reale è descritto in modo così realistico che pare di viverlo.
All’autrice ho chiesto come nasce “Tra le braccia di un sogno?
“Dai miei sogni. Ho sognato Nächt poggiato a quella sequoia per diversi mesi. Ho deciso così di cominciare a scrivere dei miei sogni e poco alla volta la mia avventura ha preso vita”.
Nella storia parli di una dimensione parallela: ci credi davvero che dopo la morte ci sarà un’altra vita?
“Io temo la morte, credo che ci possa essere qualcosa dopo, ma la cosa comunque mi spaventa a tal punto da creare il sentiero delle anime. Diciamo che è auto-persuasione!”.
Il secondo romanzo è ricco di avventure di Ali e il suo uomo, ritrovato dopo tempo, prevedi già una terza uscita?
“Sì, sto già lavorando sul terzo capitolo di Tra le braccia di un Sogno “L’esercito dei Dannati”. Diciamo che in questo capitolo l’eternità dei miei personaggi sarà messa a rischio ancora una volta”.
Ci sono tratti autobiografici all’interno della storia?
“Moltissimi. Sogni che non sono riuscita a realizzare, come l’università. Il desiderio di riunire la mia anima a quella a me segnata rispecchia la lontananza forzata con mio marito, sergente dell’esercito, per tanti anni. Lulù…nella vita reale è mia cugina, ma per me è una sorella. Il desiderio di rivedere mio padre, morto nel 2012….e tantissimi altri”.
Siete curiosi? Fate bene ad esserlo, questo romanzo di Alessia Cucè non vi deluderà!
Eleonora Marsella
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Dal numero 50 – Anno II del 04/02/2015
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