Turisti a Pasqua: per Federalberghi previsioni non rosee
Non sono rosee le previsioni di Federalberghi Toscana per le festività pasquali.
Per il Presidente Paolo Corchia “dopo un primo trimestre caratterizzato da una buona tenuta del mercato, l’indagine del Centro Studi Turistici di Firenze conferma che il trend per le prossime festività è di un sensibile ritardo delle prenotazioni, anche se resta la speranza di scelte di vacanza all’ultimo minuto, decise dopo aver accertato le condizioni meteo”.
In ogni caso le aspettative sono inferiori ai risultati del 2014, quando la Pasqua si univa al ponte del 25 aprile con un periodo di vacanza particolarmente invogliante.
Infatti, nel mese di aprile 2014 la Toscana registrò un +11% di arrivi e il 12% in più di pernottamenti, con un deciso recupero del mercato italiano (+10%) e un rafforzamento dei flussi internazionali (+15%).
Ad oggi la flessione maggiore è stata segnalata per le prenotazioni degli italiani, e per quelli che giungeranno in Toscana si prospetta un viaggio di breve durata: uno o al massimo due giorni e concentrati tra il sabato e il lunedì.
Ciò che lascia sperare è che i connazionali solitamente decidono la partenza a ridosso della festività od abbiano deciso di scegliere una vacanza in Toscana utilizzando un ipotetico ponte tra il 25 aprile ed il 1 maggio.
Un maggior dinamismo si registra, invece, sul fronte del mercato estero che in termini di presenze totalizza circa il 51% del totale.
Dall’analisi delle prenotazioni già ricevute, ben il 50% riguarda le principali città d’arte della regione.
La seconda tipologia di offerta più richiesta è la “campagna/collina” (25%); a seguire le aree della costa (15%) e le località termali (10%).
Secondo una ricerca condotta sui vari portali online di prenotazioni alberghiere non si registra in alcun caso una destinazione turistica regionale che denunci il tutto esaurito per il week end pasquale (da venerdì a domenica).
La percentuale più alta di occupazione la troviamo su Firenze (che varia da un portale all’altro tra il 70 e l’80%).
Le località balneari vanno dal 50% al 60%.
Mattia Lattanzi
Dal numero 58 – Anno II dell’1/04/2015
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